Studenti in piazza, bruciati fantocci dei ministri. Meloni: “Da soliti facinorosi violenza e caos”
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Striscioni, slogan, flash mob, cori, lanci di vernice e poi i fantocci del ministro Giuseppe Valditara bruciati, le mani sporche di rosso come fosse sangue, le foto della premier Giorgia Meloni stracciate. Sono tornati in piazza gli studenti nel giorno dello “sciopero” nazionale organizzato dall'Unione degli Studenti, Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. Con lo slogan “Vogliamo Potere,” a migliaia i ragazzi hanno chiesto “una scuola pubblica, gratuita, inclusiva e libera da logiche di sfruttamento, subordinazione al mondo del lavoro e al militarismo, capace di rispondere ai bisogni di chi la vive”. (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
Studenti in piazza, a Torino quindici agenti in ospedale. Meloni: “Certa politica smetta di giustificare violenze” Bruciato anche un fantoccio con le sembianze del ministro Valditara. Manifestazioni in 35 città italiane (Dire)
Nel capoluogo piemontese, 15 poliziotti sono finiti in pronto soccorso, mentre la parola d'ordine in gran parte delle città è stata: sangue (Open)
– “A nome di tutto il Pd esprimo solidarietà e vicinanza agli agenti delle forze dell’ordine feriti dai fumi urticanti di un ordigno artigianale a Torino”. Lo afferma la segretaria del Pd Elly Schlein. (Agenzia askanews)
Esposte anche delle bandiere palestinesi al grido 'Free, free Palestine'. Poco prima, il corteo degli studenti si è scontrato contro le file della polizia di fronte alla Prefettura. (Corriere TV)
A Roma, Torino, Milano, Genova, Padova, Napoli, Palermo, Cagliari e in tante altre città universitari e liceali hanno dato vita a “No Meloni day atto II“, la manifestazione organizzata dall’Unione degli Studenti e Link – Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza. (Il Fatto Quotidiano)
Ancora una giornata di violenza, scontri con la polizia, atti vandalici, fantocci di ministri dati alle fiamme, vernice rosso sangue sulla premier. A scendere in piazza dietro la sigla pro Pal, da Torino a Bari, questa volta sono gli studenti della rete di estrema sinistra sotto la regia dei centri sociali. (Secolo d'Italia)