Attacchi alle basi Unifil in Libano

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Proteggere i caschi blu di Unifil è diventata una priorità per 34 Paesi, tra cui l'Italia, che hanno presentato una dichiarazione congiunta dopo che cinque militari della missione sono stati feriti. La dichiarazione, presentata dalla Polonia, sottolinea la necessità di garantire la sicurezza delle forze di interposizione dell'Onu nel sud del Libano, che si trovano sotto il fuoco incrociato tra Israele e Hezbollah.

Il generale di brigata Stefano Messina, comandante del contingente italiano dell'Unifil, ha confermato che le forze sono entrate in una nuova fase del conflitto, con un fronte libanese spostato più a nord. Messina ha dichiarato che l'attacco alle basi delle forze Unifil, avvenuto pochi giorni fa, è un evento senza precedenti. Durante l'attacco, un casco blu indonesiano è stato ferito da un proiettile di origine non determinata mentre era in corso un'azione militare vicino al quartier generale a Ras al Naqoura.

Il generale Messina ha spiegato che, nonostante l'avviso dell'Idf (Forze di Difesa Israeliane), le forze italiane hanno deciso di rimanere sul posto, ritenendo che arretrare sarebbe stato rischioso. La situazione attuale richiede un impegno costante e una presenza stabile per garantire la sicurezza e la protezione dei militari coinvolti nella missione.

L'Unifil ha fatto sapere che un altro casco blu è stato ferito nella notte tra venerdì e sabato, portando a cinque il numero totale di militari feriti in due giorni.