Campania e Sud, crescita a rischio frenata

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ROMA on line INTERNO

NAPOLI. Sale l’occupazione, ma non cala la povertà delle famiglie, il “non lavoro” e la precarietà diffusa che resta elevata: il 36%. Peggio fa solo la Sicilia con il 38%. L’economia cresce comunque dello 0,8% rispetto allo 0,7% del Centro-Nord ma dal 2025 la crescita potrebbe rallentare a causa del rientro dalle politiche di sostegno alle famiglie e agli investimenti. L’emergenza resta l’emigrazione, soprattutto dalle aree interne (Sannio, Alto Casertano e Avellinese) che si spopolano mettendo a rischio l’istruzione primaria. (ROMA on line)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Lo studio sottolinea il ruolo di slancio per l’economia che hanno avuto il Pnrr e gli investimenti in costruzioni. (Orticalab)

L’inedita stagione del Sud che cresce più del Centro-Nord sta per finire: nel 2025 si torna alla “normalità”. Anche la fase di crescita dell’occupazione, peraltro, è stata accompagnata da una … (Il Fatto Quotidiano)

Napoli sarà il capoluogo che perderà più residenti nel Paese: -124mila. Lo chiamano inverno demografico. (La Repubblica)

Assessore regionale Cupparo: Svimez su automotive certifica validità strategia Regione

I dati sono stati elaborati dal rapporto 2024 della Svimez, che sottolinea come il taglio dello stanziamento di 5,9 miliardi per il 2025 deciso dall'esecutivo non potrà essere compensato in giusto modo dal nuovo Fondo di interventi per il Sud previsto dalla Legge di Bilancio. (QuiFinanza)

Negli ultimi 10 anni quasi 200 mila giovani laureati hanno lasciato il Mezzogiorno per il Centro-Nord. E in 138mila si sono trasferiti dall'Italia all'estero, secondo il rapporto Svimez. (Il Sole 24 ORE)

La Svimez con il Rapporto 2024 presentato oggi – con le luci e le ombre sull’economia meridionale che conosciamo e non vogliamo sottovalutare – nel capitolo dedicato all’automotive del Mezzogiorno certifica la validità e l’ attualità della strategia individuata e perseguita dalla Regione Basilicata: per il rilancio dell’industria automobilistica e la difesa dell’occupazione e dell’indotto è necessario un piano strategico dell’Unione Europea finalizzato a rilocalizzare la produzione, colmare il gap tecnologico e garantire l’adeguato sviluppo infrastrutturale”. (Sassilive.it)