La seconda vita dei motori termici: il flop delle elettriche spinge le case a rilanciare le ibride
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ROMA — I motori termici in Europa dovrebbero uscire di scena nel 2035. Ma attualmente stanno vivendo una seconda giovinezza. Un cambio di rotta iniziato già alla fine dello scorso anno, quando gli annunci di chiusure di stabilimenti e di tagli al personale erano lontani. E quando molti dei top manager delle case occidentali continuavano a elencare le prossime uscite di full electric. Mesi in cui la MG, marchio inglese recuperato dalla cinese Saiac, stava presentando in Europa la MG 3 Full Hybrid, una piccola non full electric, ma ibrida. (la Repubblica)
Su altre testate
Le dimissioni di Carlos Tavares da CEO di Stellantis sono soltanto l'ultimo elemento di una crisi da cui l'industria automobilistica italiana non riesce ad uscire. I numeri sono preoccupanti e certificano uno stato di incertezza ormai strutturale dal quale sembra difficile uscire. (Tom's Hardware Italia)
«La sinistra deve dimostrare di fare quello che ha fatto in passato sostenendo l’azione dei lavoratori e dei sindacati non solo a Pomigliano ma in Italia e in Europa». (napoli.corriere.it)
Non è un lunedì positivo per Stellantis (in apertura lo stabilimento di Mirafiori, a Torino, dove la cassa integrazione durerà fino all’8 gennaio 2025). In Borsa il titolo sta perdendo oltre l’8% dopo l’annuncio delle dimissioni con effetto immediato da Ceo di Carlos Tavares, travolto dai risultati sulle vendite al di sotto delle aspettative. (StartupItalia)
Difficoltà che, in realtà, riguardano tutto il comparto dell’auto del Continente. E, secondo le previsioni, andrà ancora peggio prima di andare meglio. (LaChirico.it)
«La crisi dell’auto? Penso che i grandi produttori siano rimasti spiazzati e in qualche modo delusi dal fatto che la loro competenza nei motori a combustione interna non si sia tradotta in un vantaggio competitivo nei veicoli elettrici», dice Daron Kamer Acemoğlu, premio Nobel per l’Economia nel 2024. (La Stampa)
Pure gli esperti potevano spiegare meglio i limiti dell’auto elettrica, sfruttando aspetti banali, come il fatto che in 4 minuti uno si fa il pieno di un’auto tradizionale e ottiene una libertà di movimento di quasi 1000 chilometri, mentre, con l’auto elettrica, servono molte ore, o decine di minuti in casi estremi, per avere 300-400 chilometri. (La Stampa)