«Edicole, i giornali non bastano: oggi stampo anche certificati»
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«Sono nato nell'edicola», esordisce Emanuele Capuano, 42 anni. Con lui, la sua famiglia è arrivata alla terza generazione nella vendita di quotidiani e riviste. «Posso dire come è cambiata la professione da mio nonno, negli anni Cinquanta, fino a oggi». Il suo, di conseguenza è un punto di vista privilegiato per proseguire la campagna di stampa lanciata pochi giorni fa da Il Mattino per la resilienza delle edicole, per la loro sopravvivenza come presidio di lettura e di garanzia della qualità dell'informazione. (ilmattino.it)
Ne parlano anche altri giornali
Recuperare le storiche edicole dei giornali non è una operazione nostalgia. Nessuno vuole rimettere per strada le cabine telefoniche a gettoni nel tempo dei cellulari, o vuole i casellanti al tempo del Telepass, o i juke-box nei bar al tempo di Spotify. (ilmattino.it)
Leggi tutta la notizia Napoli . (Virgilio)
Saremmo tutti un po’ spaesati». IL VIAGGIO «Senza edicole viene meno un punto di riferimento, non solo per le persone più anziane. (ilmessaggero.it)
Lo annuncia Marika Rotondi (Fdi) vicepresidente della Commissione regionale vigilanza sul pluralismo dell’informazione, riunitasi martedì a Roma, congiuntamente a quella dello sviluppo economico e delle attività produttive. (Corriere di Rieti)
A fare ancora più clamore è il fatto che a essere lasciate senza servizio di informazione cartacea, saranno anche quelle località che sono state vittime del terribile terremoto del 2016. Leonessa, Accumuli, Antrodoco, Cittareale e Amatrice, dal 1 aprile perderanno il servizio di distribuzione dei giornali. (il Dolomiti)
Esiste un modo per far sopravvivere le edicole, messe in ginocchio dall’avvento di Internet, e coniugare il business alla loro sopravvivenza? Una risposta arriva dal progetto Kiosk, ed è affermativa. Proseguiamo così la campagna di stampa avviata da Il Mattino sulla salvezza delle edicole. (ilmattino.it)