Il caso Stellantis Mirafiori: rischio chiusura fino a gennaio e capannoni in vendita on line
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“Verificheremo i programmi di produzione di dicembre nelle prossime settimane", questa l’unica risposta ufficiale da parte di Stellantis alla indiscrezione raccolta da Reuters, che però non viene affatto smentita. Anzi, addirittura accompagnata dall’apparizione in rete di annunci che sembrano suggerire un ulteriore "alleggerimento" della fabbrica. Dopo lo stop alla produzione da metà a settembre al primo novembre, con una riapertura ad operatività drasticamente ridotta su un solo turno, lo stabilimento di Mirafiori a Torino sarebbe destinato ad una nuova chiusura prolungata, dal 30 novembre al 7 gennaio 2025, o ancora oltre. (La Gazzetta dello Sport)
Su altre testate
Stellantis ferma la produzione a Mirafiori fino a gennaio a causa della scarsa domanda di veicoli elettrici e problemi di fornitura. La notizia pesa in Borsa: il titolo cala del 3,5% (FIRSTonline)
La notizia, lanciata da MilanoFinanza, arriva all'indomani dell'annuncio di Stellantis di licenziare 1.100 addetti dello stabilimento di Toledo, in Ohio. E che sia lo stato nativo del nuovo vicepresidente JD Vance non è forse una coincidenza, considerando che il presidente eletto Donald Trump ha preannunciato in campagna elettorale possibili dazi sulle vetture prodotte in Messico e importate in Usa, come le Jeep di Stellantis. (Torino Cronaca)
Che cosa combina Stellantis a Mirafiori? (Start Magazine)
Sono i 500 operai con ridotte capacità lavorative, acciaccati dagli anni (l’età media è sui 57-58), da problemi di salute e dall’usura delle articolazioni per il lavoro ripetitivo della fabbrica, che nel 2020 erano stati inviati in via Biscaretti al reparto destinato alla produzione di dispositivi anti-Covid. (Corriere della Sera)
Il commerciante è stato sorpreso a somministrare alcolici ai minori nonostante fosse stato già denunciato e sanzionato pochi mesi fa (Impresa Italiana)
Tutti a casa dal 30 novembre, arrivederci al 7 gennaio 2025. È certo però che la previsione fornita dalla Fiom-Cgil a Ilfattoquotidiano.it a fine settembre si sta trasformando in realtà: la fabbrica di Mirafiori lavorerà pochissimo fino al termine dell’anno. (Il Fatto Quotidiano)