Donald Trump Jr. prende in giro Zelensky: «Ancora 38 giorni di paghetta»

Donald Trump Jr. prende in giro Zelensky: «Ancora 38 giorni di paghetta»
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Corriere del Ticino ESTERI

Il figlio del presidente eletto degli Stati Uniti ha condiviso su Instagram un video di Zelensky accanto a Donald Trump, con la didascalia: «Pov ('point of view', ndr): mancano 38 giorni alla perdita della tua paghetta». (Corriere del Ticino)

Ne parlano anche altri giornali

Con lo stesso stile del padre, Donald Trump Jr. Dopo pochi secondi, l’immagine diventa in bianco e nero, Zelensky appare serio mentre una pioggia di banconote scorre sullo schermo. (Il Fatto Quotidiano)

Il Cremlino ha smentito le news del Washington Post relative ad una telefonata tra Trump e Vladimir Putin. "E' semplicemente un'informazione falsa", ha detto il portavoce Dmitry Peskov. (Adnkronos)

Contrariamente alle voci che lo vedevano già alla guida della Difesa, l’ex segretario di Stato non farà parte della prossima amministrazione per volere di Donald Trump, così come Nikki Haley, entrambi ringraziati per l’apporto offerto ma esclusi dal… (L'HuffPost)

L'autunno difficile di Zelensky tra calo nei consensi e cambio negli Usa

Donald Trump vuole liberarsi del presidente ucraino Volodymyr Zelensky? L'arrivo del nuovo presidente degli Stati Uniti alla Casa Bianca modifica il quadro internazionale ed è destinato ad avere in particolare un effetto sulla guerra che Ucraina e Russia combattono da quasi 1000 giorni. (Reggio TV)

Che tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky non scorra buon sangue lo si era capito dalle numerose dichiarazioni fatte dal tycoon durante la campagna elettorale per le presidenziali americane, dove spesso e volentieri aveva criticato il presidente dell’Ucraina, arrivando addirittura a definirlo co-responsabile del conflitto con la Russia. (LA NOTIZIA)

Volodymyr Zelensky: un capo in seria difficoltà. Zelensky esce battuto e offeso dal voto americano e adesso si ritrova a dovere dipendere da un’Europa profondamente divisa, le cui capacità militari non sono neppure lontanamente paragonabili a quelle statunitensi. (Corriere della Sera)