Padre Pio, La recensione del film di Abel Ferrara con Shia Labeouf dal 18 luglio al cinema

Padre Pio, La recensione del film di Abel Ferrara con Shia Labeouf dal 18 luglio al cinema
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Presentato a Venezia alla 19.ma edizione degli Autori, l'opera firmata dal regista italoamericano arriva nelle sale italiane dal 18 luglio. Una potente riflessione sul rapporto tra la religione e la storia. Una pellicola che attraverso i tormenti del giovane frate di Pietrelcina (interpretato da Shia LaBeouf) rievoca il massacro di San Giovanni Rotondo avvenuto nell'ottobre del 1920 “So che hai versato lacrime. (Sky Tg24 )

Se ne è parlato anche su altre testate

Provocatorio, imprevedibile, allergic… (La Repubblica)

Non tanto perché Francesco Forgione (il vero nome del Santo) troverà la sua vocazione dopo la devastazione della Prima Guerra Mondiale, nell’assistenza ai poveri e ai derelitti. E neanche perché lo stesso regista statunitense, che da vent’anni vive a Roma nel quartiere Esquilino, è notoriamente devoto a Padre Pio (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Sarà nei cinema dal prossimo 18 luglio Padre Pio, film di Abel Ferrara che ne firma anche la sceneggiatura con Maurizio Braucci. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Abel Ferrara presenta a Taormina il «suo» Padre Pio «Un semplice monaco, per voi italiani il nuovo Gesù»

Il fil, scritto a quattro mani con Maurizio Braucci, intreccia la storia e il percorso di Pio da Pietrelcina con quello della storia d’Italia e dell’eccidio di San Giovanni Rotondo. Per presentarlo, in attesa dell’uscita, dopo l’anteprima mondiale all Giornate degli Autori di Venezia nel 2022, il regista è arrivato al 70esimo Taormina Film fest, diretto da Marco Müller. (cinecittanews.it)

Un anno dopo la presentazione al Festival di Venezia, arriva nei cinema Padre Pio, l’ultimo film di Abel Ferrara. (Style - Moda Uomo del Corriere della Sera)

In 104 minuti il maestro del cinema americano Abel Ferrara delinea due storie fondamentali del nostro Paese, che poi sono una cosa unica. Una visione mistica immersa in una realtà di odio e di soprusi. (Sette del Corriere della Sera)