Buoni pasto anche al lavoratore in ferie: lo sostiene la Cassazione

Buoni pasto anche al lavoratore in ferie: lo sostiene la Cassazione
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lentepubblica.it ECONOMIA

La Corte di Cassazione ha emesso un’importante ordinanza in materia di diritti dei lavoratori, la 25840/2024, che sancisce il diritto a percepire i buoni pasto anche durante i periodi di ferie. La decisione, in linea con un principio già affermato dalla Corte di Giustizia Europea, ribadisce che la retribuzione durante le ferie deve includere tutti i benefici economici normalmente previsti durante lo svolgimento delle mansioni lavorative, come indennità varie e, appunto, i buoni pasto, spesso insufficienti per i dipendenti. (lentepubblica.it)

La notizia riportata su altre testate

Perché i buoni pasto non venivano erogati in ferie Fra le voci che compongono la busta paga, il buono pasto è sempre stato escluso dalla retribuzione feriale perché ritenuto estraneo agli elementi retributivi ordinari. (QuiFinanza)

25840 del 27 settembre 2024, ha confermato un principio fondamentale per i diritti dei lavoratori, stabilendo che la retribuzione durante il periodo di ferie debba includere tutte le componenti accessorie, come le indennità perequative, compensative e i buoni-mensa. (Nurse Times)

Questo verdetto si basa sull’interpretazione dell'articolo 7 della direttiva europea 88/2003, che sottolinea l’importanza di mantenere la retribuzione durante le ferie annuali, al fine di garantire il diritto al riposo effettivo. (SILP CGIL)

Monetizzazione ferie non godute nel pubblico impiego: chiarimenti dalla Cassazione

In una decisione che potrebbe ritenersi epocale e scuotere il mondo del lavoro, la Cassazione ha sancito per la prima volta il diritto dei lavoratori a ricevere i buoni pasto anche durante le ferie. Con l’ordinanza 25840/2024, la Corte ha confermato una sentenza che rischia di aprire la strada a una valanga di richieste da parte di dipendenti che non hanno ricevuto il ticket mensa nei periodi di riposo. (La Legge per Tutti)

Il ricorso è stato presentato da un dipendente pubblico che, collocato a riposo per inabilità permanente dal 1º febbraio 2017, ha richiesto al Tribunale di Agrigento il pagamento di oltre 41.000 euro, corrispondenti a 178 giorni di ferie non utilizzati tra il 1998 e il 2007. (lentepubblica.it)