L'inquieta stagione dell'America di Trump
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Due mesi di «ciclone Donald» alla Casa Bianca. I bilanci andranno rifatti continuamente, visto il vorticoso attivismo di questa presidenza, capace anche di repentini voltafaccia. Una ricognizione provvisoria deve cominciare dal fronte interno. La maggioranza degli elettori lo votò perché aveva più fiducia in lui che in Kamala Harris sui «fondamentali»: economia, inflazione, immigrazione, ordine pubblico. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Donald Trump sta facendo guerra alla democrazia americana, ma in maniera così insidiosa che la maggioranza degli americani non se ne sta rendendo conto o, quanto meno, non capisce davvero quello che sta accadendo. (La Stampa)
Niente è più distopico, niente più destabilizzante, che immaginare un’America non più democratica, dunque non più americana. Capisco chi dice, fiducioso, “non succederà mai”: lo dice perché gli risulta incredibile e insopportabile l’idea. (la Repubblica)
«Caos» è la parola più usata per descrivere la situazione interna. Quella esterna è più chiara: ribaltamento delle alleanze in Ucraina e aumento del sostegno a Israele nella sua azione genocida in Palestina. (il manifesto)
L’esecutivo unitario è una teoria che attribuisce al presidente un controllo totale sul governo. Trump ha cercato di utilizzarla per centralizzare il potere, minando l’indipendenza delle istituzioni e rafforzando un approccio autoritario (FIRSTonline)