Voci dall’Iran: “La strada per la democrazia non passa per la guerra” (di L. Borsatti)

Voci dall’Iran: “La strada per la democrazia non passa per la guerra” (di L. Borsatti)
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Per saperne di più:
L'HuffPost ESTERI

La strada verso la democrazia in Iran non passa per la guerra. Ne sono convinti quegli iraniani che, in patria e all’estero, guardano con molta preoccupazione al conflitto aperto ormai alle porte anche del loro Paese. Una guerra che potrebbe partire proprio dalla tanto annunciata ritorsione israeliana all’attacco missilistico della Repubblica Islamica contro Tel Aviv del primo ottobre scorso – a sua volta una ritorsione contro gli attacchi di Israele, anche in territorio in territorio iraniano, in una spirale che negli ultimi dodici mesi ha toccato livelli mai visti prima. (L'HuffPost)

La notizia riportata su altri media

Secondo il quotidiano ameriocano, nella telefonata di mercoledì scorso, la prima dopo oltre sette settimane, Netanyahu ha informato Biden della volontà di colpire esclusivamente obiettivi militari iraniani. (Panorama)

Secondo il Wall Street Journal, la 'promessa' sarebbe arrivata nella telefonata di mercoledì scorso tra Biden e Netanyahu e nei contatti di questi giorni tra il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. (Adnkronos)

Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto all'amministrazione Biden che colpirà infrastrutture militari in Iran piuttosto che siti nucleari o giacimenti di petrolio. (Corriere del Ticino)

Attacco di Israele all’Iran "prima delle elezioni USA", e Netanyahu minimizza: "Colpiremo solo siti militari"

Secondo alcune fonti al Washington Post l'azione di Israele sarà calibrata per evitare la percezione di un'«interferenza politica nelle elezioni americane». Guerra Israele, gli aggiornamenti in diretta del 15 ottobre. (ilmessaggero.it)

Botta e risposta tra Washington e Tel Aviv a mezzo stampa. (il Giornale)

Attacco imminente di Israele in risposta all’Iran, a distanza di 15 giorni da quello lanciato da Teheran con 200 missili Fatah sullo Stato ebraico: la rappresaglia israeliana arriverebbe "prima delle elezioni USA" avrebbe detto il Primo Ministro Benjamin Netanyahu all’amministrazione Biden, prima di minimizzare sull’entità della risposta: "Colpiremo solo siti militari". (Il Giornale d'Italia)