Medio Oriente, Tajani: "Noi non mandiamo armi ad Israele dal 7 ottobre, abbiamo un piano per il dopo cessate il fuoco"

Medio Oriente, Tajani: Noi non mandiamo armi ad Israele dal 7 ottobre, abbiamo un piano per il dopo cessate il fuoco
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Per saperne di più:
la Repubblica ESTERI

"Sono stati sospesi tutti i contratti di vendita di materiale militare a Israele perché è la legge che lo prevede. Anche alcuni di quelli firmati precedentemente, dopo attenta valutazione, sono stati interrotti. È stata interrotta la fornitura anche perché poteva essere utilizzata in modo non rispondente alla situazione". Lo ha assicurato il vicepremier, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del lancio e della presentazione del progetto "Food for Gaza" a Genova (la Repubblica)

Su altre fonti

Dopo la missione della premier Giorgia Meloni in Giordania e in Libano, oggi il ministro degli Esteri è volato in Israele per incontrare il premier di Tel Aviv. Il ministro - si apprende da fonti della Farnesina (Secolo d'Italia)

Già di suo, la recente decisione del governo italiano di sospendere la fornitura di armi a Israele rappresenta un grave errore strategico, con ripercussioni negative sulla credibilità internazionale. Mentre Israele si trova impegnato in una lotta costante per la propria sicurezza contro gruppi terroristici come Hamas e Hezbollah, l’Italia ha scelto di adottare una posizione ambigua e in contrasto con gli interessi di lungo termine dell’Occidente in Medio Oriente (Nicola Porro)

"La proposta italiana è molto chiara: la presenza dell'Unifil con nuove regole di ingaggio tra il confine Libano-Israele fino al fiume. (il Giornale)

M.O., Tajani: embargo armi a Israele? Non ne mandiamo dal 7 ottobre

Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso della conferenza stampa conclusiva della riunione dei Ministri dello Sviluppo del G7 di Pescara. Abbiamo sempre detto che l’obiettivo è il cessate il fuoco. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

“Credo invece che si debba rinforzare il ruolo dell’Unifil, perché soltanto con un Unifil più forte, con nuove regole d’ingaggio, si potrà creare un cuscinetto tra Israele e Hezbollah, tra i due paesi fino al fiume. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

. Sono stati sospesi tutti i contratti di vendita di materiale militare perché è la legge che lo prevede e perché non si possono fare più contratti. Anche alcuni di quelli firmati precedentemente dopo attenta valutazione sono stati interrotti. (Il Sole 24 ORE)