Lenzuola bianche con i nomi delle 4.488 vittime del Covid. “E c’è ancora chi nega la pandemia”

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La Repubblica INTERNO

Qualcuno ha lasciato una rosa. Qualcun altro si è inginocchiato, commosso, e ha scritto un nome e una data senza dire una parola. Altri hanno lasciato il loro ricordo per iscritto. Sono tantissimi, i bolognesi che domenica sono passati da piazza Maggiore, per ricordare le 4.488 vittime del Covid nella nostra provincia. «Stavolta — spiega Giovanni Beccari, che ha organizzato questa giornata insiem… (La Repubblica)

Ne parlano anche altre testate

A Bergamo una mattinata intensa, di ricordo, nella Giornata in memoria delle vittime del Covid che si celebra il 18 marzo. Tante le iniziative anche in provincia, da Alzano a Nembro, epicentro nei primi mesi della pandemia, da Seriate e Clusone. (L'Eco di Bergamo)

Bandiere a mezz’asta sulla facciata di Palazzo Comunale in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus, istituita nel 2020 dal Parlamento per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa della pandemia da Covid-19, mentre nel pomeriggio il Comune di Cremona ha organizzato una cerimonia presso la targa commemorativa posta sotto i portici del Cortile Federico II. (CremonaOggi)

Il 18 marzo è diventato un giorno simbolico per l’Italia e per il mondo intero, una data che richiama alla memoria i momenti più bui della pandemia da covid-19, che ha stravolto le vite di milioni di persone e messo alla prova la resilienza della nostra e delle altre comunità. (ChietiToday)

Anche le comunità di diverse località della Valle Brembana si sono strette nel ricordo delle vittime della pandemia.Il servizio di Melissa Braka. (L'Eco di Bergamo)

Bisognava decidere se chiudere l'ospedale, come a Schiavonia, o il reparto, sacrificando tutti coloro che erano stati a contatto con la signora. Ricordo l'inizio: una persona entrata in geriatria il 7 febbraio, che poi avrebbe dovuto andare a casa, ha sviluppato una febbre altissima. (ilgazzettino.it)

Da quella casa ogni giorno vedeva arrivare il padre, Costantino morto di Covid all’età di 72 anni. Una carezza, un sorriso, poi la paura e la stretta al cuore, fino al dolore immenso. (L'Unione Sarda.it)