Vi spiego perché la missione Unifil è stata un fallimento. Parla il prof. Molle

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Vi spiego perché la missione Unifil è stata un fallimento. Parla il prof. Molle Obiettivi e carenze della missione Unifil in Libano. Conversazione con Andrea Molle, professore associato di Scienze politiche e Relazioni internazionali presso la Chapman University di Orange, California La giudica un totale fallimento e ne auspica il ritiro. È spietata la sentenza sulla missione Unifil di Andrea Molle, professore associato di Scienze politiche e Relazioni internazionali presso la Chapman University di Orange, California, che in questa intervista a Start Magazine spiega perché a suo avviso si dovrebbe lasciare campo libero a Israele per disarmare finalmente Hezbollah (Start Magazine)

Ne parlano anche altri giornali

Roma, 12 ott. “Ieri sera, un peacekeeper presso il quartier generale dell’Unifil a Naqoura è stato colpito da un proiettile a causa delle attività militari in corso nelle vicinanze”, ha riferito la forza Onu in un comunicato, “È stato operato presso il nostro ospedale di Naqoura per rimuovere il proiettile e attualmente è stabile. (Agenzia askanews)

«A Israele è stato detto chiaramente che questo incidente è intollerabile e non può ripetersi». Quasi non aveva fatto in tempo a finire la frase, il segretario generale dell’Onu António Guterres, che dal sud del Libano è arrivata, ieri mattina, la notizia di un attacco-fotocopia dell’esercito israeliano alle postazioni dei Caschi blu della missione Unifil in Libano. (Corriere della Sera)

continueremo a rimanere qui. Noi... (L'Eco di Bergamo)

Unifil, Israele spara ancora. Guterres: “Inaccettabile”. La rabbia contro Netanyahu

I raid israeliani di ieri hanno causato circa 30 morti tra la città e il campo profughi di Jabalia, a Gaza. L'Onu ha dichiarato che la situazione per gli aiuti alimentari è "sull'orlo del baratro". Le basi Unifil in Libano erano state di nuovo colpite dall'esercito israeliano ieri, causando il ferimento di due caschi blu di nazionalità cingalese. (Il Giornale d'Italia)

È l’incubo del governo: se in Libano un ordigno dovesse colpire i militari del contingente Unifil, l’onda d’urto della deflagrazione arriverebbe fino in Italia, finendo per infiammare le piazze. Perché, come dice un autorevole ministro, «in Medio Oriente sono saltati tutti gli equilibri, proprio nel bel mezzo di un vuoto di potere internazionale»: con il presidente americano a fine mandato, con il dittatore russo impegnato sul fronte ucraino, con l’Onu che misura la sua irrilevanza e con l’Europa che come al solito ha il telefono staccato. (Corriere Roma)

Ai quali Hezbollah ha risposto col lancio di tre batterie di razzi, per un totale di oltre cinquanta colpi indirizzati al di là del confine. Per comprendere il clima nel quale opera la missione Unifil nel Sud del Libano è bastato contare almeno sei bombardamenti israeliani nel giro di un’ora, dal nostro arrivo a Tyro. (La Stampa)