"Distruggeremo le infrastrutture Houthi": Netanyahu minaccia i ribelli yemeniti
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Lo aveva annunciato fermamente nella giornata di ieri e oggi lo ribadisce: Benjamin Netanyahu ora rivolge promette di rivolgere la forza israeliana contro le infrastrutture Houthi. Israele agirà con "forza, determinazione e raffinatezza" contro i ribelli yemeniti Houthi e "anche se ci vorrà tempo il risultato sarà lo stesso ottenuto contro gli altri terroristi", erano state le sue parle dopo una riunione del Gabinetto di Sicurezza nel nord di Israele. (il Giornale)
Ne parlano anche altri media
Hamas sta trattando, Hezbollah è impegnato nella tregua, il nuovo regime di Damasco non vuole scontri, le milizie filo-iraniane in Iraq si accordano con il governo locale per cessare gli attacchi contro Israele (Moked)
Lazio batte Lecce 2-1 in un anticipo della 17/a giornata della Serie A. Pugliesi a segno con Morente (50'). (Tuttosport)
Secondo Katz, riporta Haaretz, Israele ha quindi “sconfitto Hamas, abbiamo trionfato su Hezbollah, abbiamo accecato i sistemi di difesa iraniani e colpito le loro capacità produttive, abbiamo rovesciato il regime di Assad in Siria, abbiamo colpito duramente l’asse del male – e colpiremo duramente anche l’organizzazione terroristica Houthi in Yemen, che rimane l’ultima ancora in piedi”. (CremonaOggi)
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che "come abbiamo agito contro i terroristi iraniani, agiremo forza e determinazione" contro gli Houthi dello Yemen". Si è trattato dell'ultimo raid di una serie che i ribelli yemeniti hanno intensificato nelle ultime settimane. (Tiscali Notizie)
Il Comando USA afferma che gli “attacchi sono stati condotti per interrompere e indebolire le operazioni degli Houthi (Ansarallah), come gli attacchi contro le navi da guerra della Marina degli Stati Uniti e le navi mercantili nel Mar Rosso meridionale, a Bab al-Mandeb e nel Golfo di Aden”. (Contropiano)
Tra gli obiettivi delle forze statunitensi «c'era un centro di stoccaggio di missili Houthi e una struttura di comando e controllo», ha affermato il Comando centrale degli Stati Uniti (CENTCOM) in una dichiarazione. (Panorama)