Manovra, aumento stipendi ministri verso lo stop. Crosetto: «Chiesto di ritirare l'emendamento»
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Si va verso il dietrofront sugli stipendi dei ministri. Incassare il via libera della manovra è un obiettivo troppo importante per rischiare di rimanere impantanati nelle polemiche. E così a sera il governo è pronto a chiedere di ritirare l'emendamento sull'aumento dei compensi dei ministri non parlamentari. Il primo a parlare è il titolare della Difesa Guido Crosetto, che difende nel merito la proposta, ma pur di «evitare inutili polemiche» annuncia di essere pronto a sostenere il passo indietro. (ilmessaggero.it)
Su altri giornali
Sono le 19.20 e da pochi minuti è terminata la riunione dei capigruppo alla Camera. ROMA «In qualche modo me lo aspettavo, ma non abbiano neanche un cronoprogramma teorico», dice sconsolato Luca Ciriani, ministro dei Rapporti con il Parlamento. (Corriere della Sera)
Tempi dilatati per la manovra. Alle sette e mezza di sera, mentre il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, certificava l'approdo della legge di Bilancio in Aula non prima di mercoledì pomeriggio, con almeno 36 ore di ritardo su quanto ipotizzato, in quinta commissione ancora i deputati aspettavano la riscrittura della mini Ires. (L'HuffPost)
Tra i componenti del governo non parlamentari, è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, quello con un reddito imponibile più alto, pari a 180 mila 895 euro, in base alla dichiarazione del 2024 riferita ai redditi del 2023. (la Repubblica)
Scendendo la scala delle gerarchie di governo, e arrivando ai due vicepresidenti del Consiglio, Antonio Tajani dice che «non è una proposta di Forza Italia» e Matteo Salvini che «non ho seguito la vicenda e non ne so nulla». (Corriere Roma)
Dopo l'attacco del Movimento 5 Stelle al titolare dell'Istruzione accusato di intascare grazie all'emendamento "un aumento pari quasi al quintuplo dello stipendio medio di un qualsiasi insegnante italiano", il ministro torna a ribadire di voler rinunciare al bonus. (Adnkronos)
Aumentano di 120 milioni nel 2025 anche i fondi per le missioni internazionali grazie a un emendamento dei relatori. Riprende in commissione Bilancio alla camera l'esame della Legge di Bilancio. (La Stampa)