Guida Gambero Rosso 2025, premiato il “Fornotaronna” di Monte Sant'Angelo

Guida Gambero Rosso 2025, premiato il “Fornotaronna” di Monte Sant'Angelo

La Guida Gambero Rosso 2025 premia la tradizionale professionalità e la qualità del Fornotaronna di Monte Sant’Angelo con due “Pani”. L’attività di Donato Taronna esordisce così sulla famosa Guida Culinaria. Taronna figlio e nipote di generazioni di fornai dal 1604 viene così premiato per la sua caparbietà nel continuare una tradizione artigianale del pane tipico di Monte Sant’Angelo fatto con lievito Madre. (l'Immediato)

Ne parlano anche altri giornali

Tra le migliori botteghe di pane d’Italia spicca anche il forno di San Leo. La scheda riconosce il valore nell’utilizzo di farine locali e biologiche e della lunga lievitazione utilizzando la pasta madre. (il Resto del Carlino)

Nella sesta edizione della guida "Pane e Panettieri d'Italia 2025", la Liguria conferma la sua posizione di rilievo nel panorama nazionale con dieci panifici presenti, la maggior parte dei quali riconosciuti con il prestigioso riconoscimento dei Due Pani. (IVG.it)

Una bussola per gli amanti del pane buono, alla scoperta di fornai che ogni giorno, con passione e dedizione, portano sulle nostre tavole un pezzo d'Italia. Se da Nord a Sud della Penisola i Tre Pani crescono un po' ovunque (sono 64 con sei new entry), il Piemonte è una delle regioni più rappresentative della guida con le sue numerosissime eccellenze di cui ben 9 ottengono i Tre Pani. (Italia Oggi)

C'è anche Martina Franca nella guida "Pane e panettieri d'Italia 2025"

Pane e panettieri d’Italia 2025 di Gambero Rosso: la Puglia tra le regioni superstar con le sue numerosissime eccellenze di cui ben 5 ottengono i Tre Pani, un Premio Speciale e otto nuovi ingressi. (LecceSette)

Ci sono anche otto insegne bergamasche (di cui due new entry) nella classifica nell’edizione 2025 della Guida “Pane e panettieri d’Italia” di Gambero Rosso. (BergamoNews.it)

Perché un pane che nasce dal seme che germoglia nella stessa terra in cui viene lavorato non può che raccontare un'identità precisa, un vero e proprio "terroir", come direbbe il maestro Davide Longoni. (Taranto Buonasera)