Giulia Cecchettin, la famiglia chiede a Turetta 2 milioni per l'omicidio. Cos'è lo «iure hereditatis»

Giulia Cecchettin, la famiglia chiede a Turetta 2 milioni per l'omicidio. Cos'è lo «iure hereditatis»
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ilgazzettino.it INTERNO

«Io al processo mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata». Lo scrive sui social Gino Cecchettin, papà di Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, all’indomani dell’arringa difensiva pronunciata davanti alla corte d’Assise di Venezia. «La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, garantito dalla legge in ogni stato e grado del procedimento. Tuttavia, credo che nell'esercitare questo diritto sia importante mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano», spiega l’uomo, assente durante la discussione degli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Ma c’è il nodo delle aggravanti: a Turetta sono contestate premeditazione, atti persecutori e crudeltà, tutti punti rimarcati nella requisitoria del pm Andrea Petroni e respinti dalla difesa dell’imputato. (il Giornale)

Dopo l’ultima udienza del processo a Filippo Turetta per il femminicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, a intervenire sui social è il papà Gino. Che ha criticato le parole usate dalla difesa in Aula quando ha chiesto ai giudici di non riconoscere la premeditazione del delitto e ha detto che il ragazzo “non è El Chapo, non è Pablo Escobar“. (Il Fatto Quotidiano)

Nell'estate 2023 Giulia Cecchettin aveva scritto in un diario le motivazioni che l’avevano convinta a lasciare Filippo Turetta. (Fanpage.it)

Processo Turetta, l'ira di Gino Cecchettin: "Offeso da difesa, memoria Giulia umiliata"

"Io ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata". (Sky Tg24 )

Gino Cecchettin ha atteso 24 ore per far sedimentare le emozioni e soprattutto l'indignazione che ha provato nel sentire le parole del difensore di Filippo Turetta pronunciate nell'arringa nell'aula della corte d'Assise di Venezia dove è in corso il processo all'assassino della studentessa. (Avvenire)

“Io ieri mi sono nuovamente sentito offeso e la memoria di Giulia umiliata”. Lo scrive sui social Gino Cecchettin, papà di Giulia uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta, all’indomani dell’arringa difensiva pronunciata davanti alla corte d’Assise di Venezia (Tiscali Notizie)