Palermo, vent’anni fa la città tappezzata di adesivi antiracket. “Così nacque Addiopizzo, da quel giorno 300 commercianti hanno denunciato i boss”

Palermo, vent’anni fa la città tappezzata di adesivi antiracket. “Così nacque Addiopizzo, da quel giorno 300 commercianti hanno denunciato i boss”
Approfondimenti:
La Repubblica INTERNO

«Vent’anni fa volevamo solo aprire un pub nel centro storico», sorride Raffaele Genova, che oggi fa il medico. «E mentre fantasticavamo piombò la domanda – ricorda Laura Nocilla – se poi ci vengono a chiedere il pizzo che facciamo?». Fra una birra e l’altra, qualcuno propose: «Riempiamo Palermo di adesivi». Bella idea, ma per scrivere cosa? Fu Vittorio Greco a inventare la frase diventata il simb… (La Repubblica)

La notizia riportata su altre testate

Prima da sostituto, poi alla Direzione nazionale antimafia, successivamente a Messina come capo della Dna e infine da procuratore capo in città: Maurizio de Lucia è tra i magistrati che più hanno indagato sul racket delle estorsioni: da più di trent’anni combatte contro una zona grigia forse più rischiosa e meno redditizia di un grande appalto, ma che la mafia ritiene indispensabile per controllare il territorio e ottenere quella liquidità che serve ad alimentare gli altri affari dell’organizzazione, garantendo anche il mantenimento dei parenti dei detenuti. (Giornale di Sicilia)

A 20 anni dalla nascita di "Addiopizzo" i giovani volontari sono tornati nei quartieri per rilanciare i loro messaggi e rivolgere ai palermitani una domanda: «Quale economia in queste strade?» (Avvenire)

Leggi tutta la notizia (Virgilio)

La resistenza civile di Angelo e Gaetano: “Abbiamo detto no al ricatto mafioso del pizzo”

PALERMO – “Paura? Certo che ho paura, ma la voglia di dare un segnale alla nuove generazioni è più forte. La mia, di generazione, non riuscirà a debellare questa gente. Ci riusciranno i nostri figli, ma noi dobbiamo avere dato l’esempio”. (Livesicilia.it)

Giorgio Scimeca è stato il primo commerciante ad aderire ad Addiopizzo anche se, già prima di incontrare i fondatori del movimento, aveva denunciato il suo estorsore, poi condannato e mandato in carcere. (Giornale di Sicilia)

«Pagare e abbassare lo sguardo davanti a queste persone non porta a nulla, toglie solo libertà», dicono i due trentenni di Bagheria,… Angelo e Gaetano hanno semplicemente avuto il coraggio di essere normali e il desiderio di realizzarsi nella loro terra. (La Repubblica)