Sinner: "Dura giocare un 2° turno così. So già che ritroverò presto Matteo, molto in alto..."

Jannik Sinner un’ora dopo la fine del meraviglioso derby con Matteo Berrettini sul Centrale di Wimbledon, ha già analizzato quello che ha funzionato nella vittoria in 4 set che l’ha portato al terzo turno. “È stata una partita dura - racconta nel Media Theatre -. Abbiamo giocato entrambi bene, lui ha servito davvero bene. Ho fatto qualche errore all’inizio del terzo set e la sua fiducia è cresciuta. (La Gazzetta dello Sport)

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Battute a parte credo che la dica lunga su come mi senta sull'erba e su quanto questo torneo si speciale. E' un posto speciale e la cosa più bella comunque che ci siamo già detto con Francisco (Roig) è che ci sono cose che possono essere migliorate e che c'è margine. (Eurosport IT)

Sinner si aggiudica il derby azzurro contro Matteo Berrettini a Wimbledon, al termine di un match indimenticabile per il tennis italiano. Il numero 1 al mondo ha giocato con autorevolezza i primi due set, poi ha sofferto il ritorno del romano nella terza frazione, prima di imporsi al quarto set, dopo quasi quattro ore di gioco (7-6, 7-6, 2-6, 7-6). (Sky Sport)

Jannik vince il derby più importante nella storia del tennis maschile, battendo un indomito Berrettini con lo score di 7-6 7-6 2-6 7-6. Dopo tre ore e 42 minuti di autentica goduria tennistica ha avuto la meglio il tennista di fede rossonera. (fiorentinanews.com)

Giù il cappello davanti a Jannik Sinner, che dimostra ancora una volta il perché è il numero uno al mondo, ma chapeau anche di fronte ad un Matteo Berrettini in splendida ripresa e pronto a tornare a scalare la classifica WIMBLEDON (il Dolomiti)

Il numero 1 del mondo rende merito al connazionale: “Innanzitutto io e Matteo siamo molto amici, è difficile doversi affrontare, poi qui, al 2° turno. (OA Sport)

È una di quelle partite che tra 20 anni ricorderò con un sorriso”. Matteo Berrettini cerca le parole giuste per raccontare l’incredibile derby contro Jannik Sinner, quello che ha perso in 4 set al secondo turno ma che gli ha permesso di giocare per lunghi tratti alla pari del numero 1 del mondo. (La Gazzetta dello Sport)