Strategia Nazionale dell'Idrogeno, tre scenari al 2050

Strategia Nazionale dell'Idrogeno, tre scenari al 2050
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Virgilio ECONOMIA

Orizzonti temporali di breve, medio e lungo termine, con diversi scenari da qui al 2050, per la diffusione dell'idrogeno rinnovabile e a bassa emissione carbonica: così è delineata la... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

Ne parlano anche altri giornali

«L'idrogeno è una delle soluzioni fondamentali per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione». Questa è la convinzione del ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin (in foto), che ieri ha presentato nella sede di Roma del Gestore dei servizi energetici la Strategia Nazionale dell'Idrogeno. (il Giornale)

235 del 27 novembre 2024, qua il testo completo) finalizzato a definire le modalità di erogazione delle risorse pubbliche destinate a sostenere i 5 ‘progetti bandiera’ relativi alla produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse nelle regioni: Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia e Umbria. (Hydronews)

Sostenibilità come sviluppo, cinque tappe di Manageritalia in Sicilia (Economia Sicilia)

Idrogeno: dai settori ai costi: ecco i tre scenari nel piano del governo

L’idrogeno è una delle chiavi principali per la decarbonizzazione, l’indipendenza energetica e la competitività tecnologica dell’Italia. E su di esso si punta anche per ridurre i costi di luce e gas di famiglie e imprese. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Riproduzione riservata ROMA (ITALPRESS) – “L’idrogeno è un importante vettore energetico fondamentale per la strategia di decarbonizzazione a lungo termine, secondo il principio della neutralità tecnologica”. (CremonaOggi)

La strategia rappresenta, dunque, il tentativo di definire una traiettoria credibile e garantire la nascita di un vero e proprio mercato dell’idrogeno, finora ostacolato anche dalle forti differenze di prezzo tra l’idrogeno green prodotto da rinnovabili (9-16 euro al chilogrammo) e le sue varianti “grigio” (poco sopra i 2 euro al kg) e “blu” (3-4 euro al kg), vale a dire quello generato da fossili in combinazione con la cattura e lo stoccaggio del carbonio (Ccs). (Il Sole 24 ORE)