Babygirl (2024) di Halina Reijn - Recensione

Babygirl (2024) di Halina Reijn - Recensione
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A due anni di distanza da Bodies Bodies Bodies la quarantanovenne olandese Halina Reijn torna alla regia con Babygirl, thriller erotico in odor di dichiarata farsa che riflette sul desiderio inappagato, sulle declinazioni possibili dell’abuso di potere, e sulle distonie del contemporaneo. Un po’ superficiale ma non banale, grazie anche al triangolo attoriale composto da Nicole Kidman, Antonio Banderas, e Harris Dickinson (quinlan.it)

Ne parlano anche altri giornali

Una donna di potere e uno stagista, i desideri meno confessabili e la ricerca del piacere femminile sono al centro del thriller erotico Babygirl con Nicole Kidman, che rimanda agli anni '90. La recensione di Mauro Donzelli del film in concorso al Festival di Venezia. (ComingSoon.it)

E c'è chi ricorda perfettamente l'edizione del 1999, cinque lustri fa, quando arrivò con il marito Tom Cruise per la storica anteprima di Eyes Wide Shut, lei altissima in un abito glicine, lui reduce dalle riprese di Mission Impossible 2, mentre all'orizzonte si profilava il divorzio. (ilgazzettino.it)

Babygirl, il film che rompe i tabù sulle fantasie sessuali delle donne Babygirl (Today.it)

Mostra del Cinema di Venezia, tutti i red carpet di Nicole Kidman, dal 1999 al 2024. FOTO

"Ciao!", esordisce, radiosa, Nicole Kidman, appena entrata nella sala conferenze di Venezia 81. L'attrice australiana è la protagonista di Babygirl, un'opera che ci riporta indietro a quando l'erotismo si mischiava con il thriller (Movieplayer)

Comunque sia, parlando «Babygirl» di sesso, pratica di cui al cinema in questi anni bacchettoni si erano perse le tracce, la curiosità è tanta. La diva australiana, che a Venezia ancora ricordano avvinghiata all'allora marito Tom Cruise venticinque anni fa, ai tempi di «Eyes Wide Shut» di Kubrick, quello sì meritevole dell'aura di film conturbante, ora si è fatta precedere, furba, da dichiarazioni preoccupate («non so se avrò il coraggio di guardarmi sullo schermo»), anche se la regista olandese che l'ha diretta, Halina Reijn, è un'allieva di Verhoeven, il regista di «Attrazione fatale», e ha imparato da lui a trasformare materiale incandescente in erotismo patinato. (ilmattino.it)

/14 Getty (Sky Tg24 )