Trump e i dazi, l'Europa sotto pressione
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Donald Trump, personaggio poliedrico e controverso, ha recentemente vinto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti con un margine netto, tornando alla Casa Bianca dopo quattro anni. La sua politica economica, in particolare quella relativa ai dazi, ha suscitato preoccupazioni in Europa, dove si teme che le nuove tariffe doganali possano colpire duramente le imprese del Vecchio Continente. Trump è convinto che l'Europa abbia beneficiato della spesa militare americana senza contribuire adeguatamente, e questo ha alimentato il dibattito sui dazi.
In Piemonte, regione italiana nota per la sua industria e l'export, gli imprenditori osservano con apprensione le mosse del nuovo presidente americano. Carlo Altomonte, professore di economia all'università Bocconi, attualmente in Cina per lavoro, ha sottolineato l'importanza di rafforzare settori come difesa, energia, telecomunicazioni, aerospazio e finanza per contrastare gli effetti delle politiche di Trump. Secondo Altomonte, l'Europa deve puntare su imprese più grandi e competitive per evitare di essere penalizzata dalle nuove tariffe doganali statunitensi.
Nel frattempo, Volkswagen e Audi, colossi dell'industria automobilistica tedesca, tremano di fronte alle indiscrezioni secondo cui Trump potrebbe prendere di mira le loro esportazioni. La vittoria di Trump, avvenuta il 5 novembre scorso, ha già iniziato a far sentire i suoi effetti, con le aziende europee che si preparano a fronteggiare un periodo di incertezza e potenziali difficoltà economiche.
In questo contesto, l'Europa si trova a dover affrontare una sfida cruciale: crescere e rafforzare le proprie imprese per non soccombere alle politiche protezionistiche degli Stati Uniti.