La rabbia del governo: «Un crimine di guerra»
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«Inaccettabile». Di più: l’attacco di Israele contro le basi Unifil in Libano si può considerare come «un possibile crimine di guerra». E non importa se alle truppe dell’Onu era stato chiesto di «ricollocarsi» abbandonando le basi per lasciare il passo ai soldati dell’Idf: «Le Nazioni unite e l’Italia non possono prendere ordini da Israele», quasi scandisce nel pomeriggio Guido Crosetto. Per quanto contenuta, nelle parole del ministro della Difesa si la rabbia per l’attacco subito dal contingente internazionale, del quale fanno parte 1.200 soldati italiani, da parte di un governo da sempre considerato amico e al quale l’Italia non ha fatto mai mancare il suo sostegno. (il manifesto)
La notizia riportata su altri media
Sicuramente "violazioni non giustificate", ha aggiunto Crosetto che ha anche comunicato di aver "espresso un fortissimo disappunto" al ministro della Difesa israeliano gallant e all'ambasciatore israeliano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Libano, Crosetto: "Gli atti ostili di Israele contro Unifil potrebbero costituire crimini di guerra" (La Stampa)
È una scelta dell’Onu sulla quale rifletteranno i 40 Paesi che contribuiscono alla missione. La mia idea, e quella del governo, è di cercare di far prevalere gli spazi di pace». (Corriere Roma)
Spari contro gli italiani che sono schierati in quel fazzoletto di Medio Oriente per garantire la pace o, quanto meno, la stabilità. Le voci rimbalzano dal Sud del Libano, dove un migliaio di militari italiani ha un ruolo di primo piano nel contingente Unifil nella line blu, la divisione tra l’area occupata da Hezbollah e Israele (ilmessaggero.it)
Il leader di Italia Viva: "Doveroso che spieghi cosa sta accadendo" (LAPRESSE)
Il ministro della Difesa ha immediatamente convocato d'urgenza l'ambasciatore israeliano e fatto il punto con (Secolo d'Italia)