Bagnaia e Marquez, a Jerez si scrive un altro capitolo della rivalità

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Jerez de la Frontera non è solo un circuito, ma un crocevia di storie, dove le traiettorie dei piloti si intrecciano come le curve del suo asfalto. Pecco Bagnaia, che qui ha dominato nelle ultime tre edizioni, torna con l’obiettivo di confermare una striscia di successi iniziata nel 2022. La Desmosedici, moto che ha già regalato vittorie a Loris Capirossi e Jack Miller sul tracciato andaluso, sembra trovare in queste curve il suo habitat ideale.

Marc Marquez, dal canto suo, arriva a Jerez con il vento in poppa: leader del mondiale con 123 punti, l’hondaiano – reduce da tre trionfi consecutivi tra Thailandia, Argentina e Qatar – vuole riconquistare una pista che lo ha visto protagonista in passato, ma dove non vince dal 2019. Per lui, il ritorno in Europa è l’occasione per ribadire una supremazia che, nonostante gli infortuni e le difficoltà degli ultimi anni, non è mai venuta meno.

Il circuito Ángel Nieto, con i suoi 4.423 metri e le curve iconiche come la Pedrosa, è un banco di prova tecnico dove la gestione delle gomme fa la differenza. L’asfalto, spesso crudele con gli pneumatici, costringe i piloti a un equilibrio perfetto tra aggressività e conservazione. Bagnaia, che in Qatar ha limato una qualifica deludente con un secondo posto in gara, dovrà ritrovare quel feeling immediato che gli ha permesso di eccellere a Jerez. Marquez, invece, punterà sull’istinto e sull’adrenalina che lo hanno sempre distinto, soprattutto davanti al pubblico di casa.