I ladri nella villetta con i cadaveri mummificati di marito e moglie

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Today.it INTERNO

Soggetti non ancora identificati sono entrati nella villetta sulle colline di Montericco (Verona) dove il 15 marzo sono stati trovati i corpi mummificati dell'ex dentista Marco Steffenoni, 75 anni, e della moglie Maria Teresa Nizzola. L'allarme è stato lanciato nella notte tra il 18 e il 19 marzo: il cancello verde che delimitava la proprietà era stato sfondato, i sigilli sulla porta di ingresso erano stati rotti e un'auto era parcheggiata fuori. (Today.it)

Se ne è parlato anche su altri media

Nessuno li conosceva. Isolati nella morte come nella vita, in una villa decadente e trascurata, lontana dai centri abitati, a Parona, in Valpolicella - nel veronese. (ilgazzettino.it)

Il silenzio avvolge la villa di Montericco, un tempo dimora di Maria Teresa Nizzola e Marco Steffenoni, ora teatro di un mistero che ha catturato l'attenzione di tutta la comunità. La scoperta dei loro corpi, avvenuta per caso, ha sollevato più domande che risposte, lasciando spazio a ipotesi e speculazioni. (La Voce di Rovigo)

Quattro chilometri dopo l’Adige, la stretta e ondulata via che si chiama strada dei Monti s’arrampica su di una collina di edicole votive di San Giuseppe, telecamere di videosorveglianza, vigneti, appelli cartacei per la scomparsa del gatto Ettore, e ancora Porsche e Ferrari, panorami di pace, i cartelli «Zona controllo vicinato» per ricordare che si sta uniti anche se gli spazi ampi dilatano le distanze fra i pochi residenti. (Corriere della Sera)

In Giappone esiste un termine per indicare la morte in solitudine: kodokushi. Nel paese del Sol Levante esistono anche statistiche. (Vanity Fair Italia)

La scomparsa di Marco Steffenoni e della moglie Maria Teresa Nizzola – trovati semimummificati nella loro grande villa sulle colline sopra Parona da tre appassionati di «urbex» ad almeno 4/5 mesi dalla morte – lascia una grande questione irrisolta: chi erediterà adesso il grande patrimonio che si attribuisce ai due coniugi, che non avevano eredi diretti e vivevano in sostanziale solitudine – di fatto in isolamento – da almeno una ventina d’anni? Come scritto dal Corriere della Sera, Steffanoni aveva fatto testamento e, d’accordo con la consorte, aveva deciso di destinare il patrimonio in beneficenza, a vantaggio di associazioni caritatevoli come quelle che, in vita, i due sostenevano con le loro donazioni. (Corriere della Sera)

Il sopralluogo all'interno dell'abitazione ha consentito alle forze dell'ordine di appurare che l'interno della villa non è in buone condizioni, segno tangibile del passaggio dei ladri. (TG Verona)