Corruzione, la Finanza indaga sugli appalti ai ministeri

Corruzione, la Finanza indaga sugli appalti ai ministeri
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TGR Lombardia INTERNO

Si indaga anche su altri appalti al Ministero dei trasporti, nell'inchiesta milanese su favori e corruzione che ha portato all'arresto del generale dei carabinieri Oreste Liporace (sospeso dall'arma). Cinque affidamenti diretti all'imprenditore laziale Ennio De Vellis, ora, sotto la lente della Guardia di finanza di Milano. Un rapporto stretto quello tra lui e Lorenzo Quinzi, capo dipartimento del mit, ora indagato. (TGR Lombardia)

Ne parlano anche altre testate

Se l’ordinanza di custodia cautelare che ha mandato due giorni fa ai domiciliari il generale Oreste Liporace e l’imprenditore Ennio De Vellis cristallizza il sistema di appalti pilotati che ruota intorno al ministero delle Infrastrutture a guida leghista, le perquisizioni eseguite nelle stesse ore dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano puntano a trovare ris… (La Repubblica)

Dopo la presentazione ufficiale in Campidoglio, la nomina fu congelata per problemi relativi a presunti requisiti che il carabiniere non aveva. (Fanpage.it)

Il computer con la vera contabilità del crac Parmalat distrutto a martellate resta la scena cult, ma adesso non è male anche il falò delle tangenti dei fratelli Fabbro, «operazione consistita nel dicembre 2022 nell’incenerimento e smaltimento di 13 faldoni di documentazione contabile dei rimborsi spese nei quali si annidavano, come confermato dall’interrogatorio di William Fabbro, regalie ed utilità corruttive». (Corriere Milano)

Appalti, finisce agli arresti il generale Liporace. Perquisito il ministero dei Trasporti

L’imprenditore ciociaro di 64 anni, originario di Strangolagalli, è ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione a un generale dei carabinieri, Oreste Liporace. Una galassia di società, operative dal servizio di facchinaggio all’intermediazione immobiliare. (ilmessaggero.it)

Il 3 luglio ha incassato una condanna in primo grado a 2 anni e 7 mesi per un’inchiesta della Procura di Perugia su concorsi sanitari truccati, fatti contestati quando Gianpiero Bocci del Pd era sottosegretario al Viminale con l’allora ministro Angelino Alfano. (Il Fatto Quotidiano)

Corrotto sì, ma con stile. (il manifesto)