La "maledizione" di Las Vegas: qui si diventa campioni ma senza mai vincere
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Giochi di luci e fuochi d’artificio: Las Vegas celebra così Max Verstappen, re della F1. Una conferma per l’olandese, ma anche un forte richiamo al passato. Infatti, per la terza volta in quattro edizioni, il titolo iridato è stato assegnato proprio nella città statunitense. Prima del fuoriclasse su Red Bull era toccato a Nelson Piquet nel 1981 e Keke Rosberg l’anno seguente. Iridati come Verstappen, ma con altri punti in comune: niente doppietta gara-titolo e stesso piazzamento sul traguardo per conquistare il Mondiale. (La Gazzetta dello Sport)
La notizia riportata su altri giornali
Dopo aver conquistato matematicamente il quarto titolo mondiale in Formula 1 al termine della gara del GP di Las Vegas, Max Verstappen si è preso la sua rivincita contro il suo più grande detrattore: la velenosa vendetta sul CEO McLaren Zak Brown va in scena in diretta TV. (Fanpage.it)
Freddo, aspro in tutto quello che ha fatto e sempre sulle sue: l’olandese è unico e anche quest’anno l’ha dimostrato, soprattutto nelle ultime due battute che lo hanno portato sempre più vicino alla vittoria del titolo. (MOW)
Un minuto di raccoglimento molto intenso e commosso nel ricordo di Nicola Farruggio, il presidente di Federalberghi scomparso poche settimane fa, ha aperto la sesta edizione dei “Negozi Storici”, la manifestazione ideata nel 2018 da Confcommercio (Monrealelive.it)
GP LAS VEGAS, HIGHLIGHTS (Sky Sport)
I meccanici della Williams 10 e lode Hanno lavorato il triplo degli altri, con una soglia di difficoltà impossibile. Indipendentemente dagli esiti, una grande pagina di sport e lavoro di squadra offerta da quelli che solitamente non incrociano il fascio di luce dei riflettori. (Radio Radio)
VERSTAPPEN 10 (la Repubblica)