Omicidio Sharon Verzeni, per il gip “lo stato mentale di Sangare era pienamente integro”

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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Lo stato mentale di Moussa Sangare nel momento dell’omicidio di Sharon Verzeni era “totalmente integro”. Lo scrive la gip di Bergamo Raffaella Mascarino nel provvedimento con cui ha convalidato il fermo e disposto il carcere per il 31enne che ha confessato l’omicidio della barista a Terno d’Isola. Nell’ordinanza di 39 pagine viene evidenziato che nonostante “le motivazioni addotte dall’indagato in ordine alla spinta che ha portato a commettere il fatto di sangue possono destare qualche perplessità in ordine al suo stato mentale, nel momento di compiere l’omicidio però la lucidità mostrata nell’adottare tutta una serie di accorgimenti sia nei momenti precedenti al delitto e anche gli accorgimenti dei giorni seguenti evidenziano uno stato mentale pienamente integro”. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altri giornali

“Quando ci hanno detto che era stato lui a uccidere quella povera ragazza, siamo rimaste scioccate. Sapevamo che non stava bene, ma mai avremmo potuto pensare che potesse arrivare a questo“. Con queste parole, Awa Sangare, sorella di Moussa Sangare, l’assassino reo confesso di Sharon Verzeni, racconta lo shock e il dolore della sua famiglia. (Virgilio Notizie)

All’indomani del fermo di Moussa Sangare, che ha confessato l’omicidio, sulla scena del crimine è stato affisso il cartello “Giustizia è fatta”. A portarla – a quanto riferiscono alcune persone che hanno assistito alla scena – è stato di prima mattina Sergio Ruocco, il compagno della vittima, che poi si è intrattenuto in paese per un giro. (CremonaOggi)

«Alla fine è arrivato a uccidere». Dicevo a mio marito e mia figlia di stare alla larga da lui. (Open)

Omicidio Sharon Verzeni, sorella di Moussa Sangare: 'Denunciato 3 volte, poteva essere ancora viva'

Così ha raccontato agli inquirenti. «Ho visto una ragazza con le cuffiette, che guardava le stelle nel cielo». (ilgazzettino.it)

È cominciato alle ore 9 di questa mattina l'interrogatorio di convalida del fermo di Moussa Sangare, l'assassino di Sharon Verzeni. Il 31enne, reo confesso, ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Raffaella Mascarino, assistito dal suo legale, l'avvocato Giacomo Maj. (il Giornale)

"È stata un'escalation. Io e mia madre Kadiatou abbiamo fatto di tutto per aiutarlo. Non volevamo credere a quello che ha confessato. Con mamma siamo scoppiate in lacrime. Forse però se ci avessero ascoltate Sharon sarebbe ancora viva. (Sky Tg24 )