Gli Usa si rimangiano la minaccia: confermate le armi per le guerre di Israele

Gli Usa si rimangiano la minaccia: confermate le armi per le guerre di Israele
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il manifesto ESTERI

Erano in attesa di aiuti umanitari i palestinesi bombardati dall’aviazione israeliana, ieri, a nord-est di Gaza City. Dodici uccisi. L’ultima strage della fame arriva alla vigilia della scadenza dei 30 giorni che l’amministrazione Biden aveva dato a mo’ di ultimatum al governo israeliano: aiuti militari in cambio di aiuti umanitari. Ovvero, sospensione di alcune consegne se Tel Aviv non avesse incrementato il flusso di camion in ingresso. (il manifesto)

Su altri giornali

Mentre l'Agenzia Unrwa avverte: "Sono 1,7 milioni le persone lasciate senza cibo". Il Papa torna a chiedere la pace: "Ne abbiamo tanto bisogno" A Gaza ultimatum scaduto, ma gli Usa non tagliano le forniture militari (Dire)

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Gaza lacerata dalla carestia e dalla guerra (TV2000)

Gaza, funzionari del dipartimento di Stato degli Usa in rivolta per le troppe morti civili: chiesto lo stop all'invio di armi a Israele (LA NOTIZIA)

Fuoco sugli aiuti. Haaretz: «Israele a Gaza fino al 2026»

Gli Stati Uniti non limiteranno l’invio diegli aiuti militari a Israele. Lo ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato Vedant Patel alla scadenza del termine posto dall’amministrazione Biden per migliorare l’ingresso e la distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza (Lettera43)

Aperto, per la consegna di aiuti umanitari ai palestinesi, il nuovo valico di Kissufim tra Israele e la Striscia di Gaza meridionale. Lo rende noto il coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat) del ministero della Difesa israeliano. (Il Sole 24 ORE)

Poi l’incendio: a denunciare l’attacco perpetrato dall’esercito israeliano sono video sui social che hanno trovato conferma nelle dichiarazioni dell’agenzia Onu per gli affari umanitari, Ocha. I camion di aiuti umanitari erano appena arrivati nel cortile della scuola Mahdia al-Shawa di Beit Hanoun, nel nord di Gaza in piena carestia. (il manifesto)