Abolizione vaccinazioni obbligatorie. Il no degli igienisti Siti: “Piuttosto si rafforzino i Dipartimenti di Prevenzione”

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Quotidiano Sanità SALUTE

Abolizione vaccinazioni obbligatorie. Il no degli igienisti Siti: “Piuttosto si rafforzino i Dipartimenti di Prevenzione” Per il coordinatore del Gruppo di Lavoro ‘Vaccini e Politiche vaccinali’ della Siti, la proposta di abolire l’obbligo vaccinale per i bambini “non ha alcun razionale scientifico e comporterebbe il rischio sia di vanificare gli sforzi fatti negli ultimi anni che di favorire la comparsa di nuovi episodi epidemici di malattie che non possono assolutamente essere considerate né sconfitte né banali”. (Quotidiano Sanità)

Ne parlano anche altre fonti

Cancellare l’obbligo vaccinale per i bambini e i ragazzi fino a 16 anni e per i minori non accompagnati, prevedendo che la profilassi contro morbillo, rosolia, parotite e varicella sia solo “raccomandata” e non obbligatoria, come è avviene dal 2017 quandoo lo introdusse la legge Lorenzin. (CremonaOggi)

L’obbligo fu introdotto a luglio del 2017 a seguito di un’epidemia di morbillo. Nel 2018-2018, per il 49,5% (n. 3.998) dei casi di morbillo è stato necessario ricorrere a un ricovero ospedaliero (44,9% nel 2017 e 58,7% nel 2018), mentre per il 19,8% (n. (Quotidiano Sanità)

Così Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici della provincia di Firenze, commenta l’emendamento sull’interruzione dell’obbligo di vaccinazione per gli under 16 e i minori non accompagnati. (LuccaInDiretta)

Siti: l’abolizione dell’obbligo vaccinale favorisce la comparsa di nuovi eventi pandemici

ha stabilito Partiamo dal contenuto della “legge Lorenzin”. Questo nome (Pagella Politica)

L’annunciato emendamento al decreto liste d’attesa del senatore leghista Claudio Borghi, da anni in servizio permanente effettivo nella campagna no vax, potrebbe anche essere letto come l’ultimo coup de théâtre teso a raccattare i consensi della non sterminata platea degli antivaccinisti. (La Stampa)

Le vaccinazioni sono uno strumento di prevenzione primaria di straordinaria importanza e vengono utilizzate con l’obiettivo di conferire uno stato di protezione ai soggetti che per età, condizioni epidemiologiche, di salute, occupazionali o comportamentali, sono esposti al rischio di contrarre malattie infettive prevenibili mediante immunizzazione nonché quello di ottenere il controllo o l’eliminazione, quando possibile l’eradicazione, di patologie infettive che correlano con quadri clinici severi, complicazioni o per le quali non esiste terapia. (Sanità24)