Alpinisti dispersi sul Gran Sasso, tornati a valle i soccorritori bloccati dalla bufera
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È riuscito a scendere a valle il gruppo di tecnici del Soccorso alpino e di lavoratori rimasto bloccato da due giorni a Campo Imperatore, sul Gran Sasso. Le condizioni in quota risultano sempre proibitive - riferisce il Soccorso alpino -, ma un breve momento di vento debole ha consentito il funzionamento della funivia con il conseguente rientro a valle dei soccorritori. Le ricerche dei due dispersi, rimasti bloccati in cima domenica sera, riprenderanno non appena le condizioni meteo in quota lo consentiranno. (La Stampa)
Su altri giornali
Luca Perazzini e Cristian Gualdi, entrambi di Santarcangelo di Romagna (Rimini) sono rimasti bloccati dall sera del 22: è appena trascorsa la terza notte e la preoccupazione sale con il passare delle ore. (il Resto del Carlino)
L’Aquila – In questi giorni di festa, l’Università dell’Aquila rivolge un pensiero speciale al professor Alessandro Marucci, non solo stimato docente dell’Ateneo, ma anche Capostazione della Stazione dell’Aquila del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) Abruzzo. (Terre Marsicane)
RIMINI. Così all'Ansa Filippo Sacchetti, sindaco del borgo del Riminese dove abitavano Luca Perazzini e Cristian Gualdi, i due amici alpinisti dispersi da domenica 22 dicembre sul Gran Sasso. (Il Centro)
Alpinisti dispersi, i soccorritori e le persone rimaste bloccate nella bufera di neve sul Gran Sasso sono riuscite a scendere a valle La notizia è arrivata poco fa dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, le ricerche delle alpinisti dispersi riprenderanno quando le condizioni meteo lo permetteranno (il Dolomiti)
Il gruppo di tecnici del Soccorso Alpino e di lavoratori bloccato a Campo Imperatore è riuscito scendere a valle. Le condizioni in quota risultano sempre proibitive ma, un breve momento di vento debole, ha consentito il funzionamento della funivia (Il Capoluogo)
Dei due si sono perse le tracce dopo l'ultima richiesta di soccorso da parte di uno dei due. Con voce balbettante, probabilmente già per effetto di un principio di ipotermia, l'uomo ha raccontato di essere scivolato in un vallone assieme all'altro compagno mentre, a quota 2.700 metri, avevano appena iniziato la discesa verso il rifugio Duca D'Aosta, dal quale erano partiti domenica mattina per raggiungere la vetta più alta del Gran Sasso, a oltre 2.900 metri di quota. (La Stampa)