Thyssenkrupp licenzia 11mila lavoratori, la crisi della grande acciaieria tedesca
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L'azienda tedesca Thyssenkrupp, che si occupa principalmente di produzione di acciaio, sarebbe pronta a licenziare in 6 anni 11mila dipendenti dei 27mila totali che impiega nella sua divisione siderurgica. Una drastica riduzione del personale che deriva soprattutto dalla crisi della Germania e dal prezzo dell'energia troppo alto. I tagli derivano da una crisi che ha però a che fare anche con la transizione energetica (QuiFinanza)
Ne parlano anche altre testate
Il colosso industriale tedesco annuncia una pesante riorganizzazione, con 5.000 posti eliminati e 6.000 esternalizzati, nel tentativo di risollevare la propria competitività. La crisi finanziaria e i costi energetici spingono Thyssenkrupp a ridurre la produzione di acciaio e a ristrutturare le sue strutture (FIRSTonline)
L’annuncio di una pesante ristrutturazione era nell’aria, e nelle scorse settimane era stato anche oggetto di un duro scontro tra i vertici della società, sfociato nelle dimissioni del ceo Bernhard Osburg (sostiuito dal «falco» Dennis Grimm) del presidente del consiglio di sorveglianza e della prima linea del top management. (Il Sole 24 ORE)
Nel dettaglio, 5000 posti dovranno eliminati "attraverso aggiustamenti nella produzione e nell'amministrazione" e altri 6000 con lo scorporo o la vendita di attività aziendali. (Corriere del Ticino)
. Lo ha reso noto la stessa azienda. (Tuttosport)
Thyssenkrupp (LA STAMPA Finanza)
Il piano annunciato dall’azienda prevede di passare da 27mila impiegati attuali a 16mila. In totale si parla di una riduzione della forza lavoro del 40%. Nello specifico, 5mila posti verrebbero tagliati mentre gli altri 6mila verrebbero ridotti tramite la vendita di attività commerciali o il trasferimento a fornitori di servizi esterni (Sky Tg24 )