“Je suis Charlie”: a dieci anni la Francia non dimentica l’attentato

“Je suis Charlie”: a dieci anni la Francia non dimentica l’attentato
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Il 7 gennaio 2015 il tremendo attacco alla redazione del giornale satirico. 12 i morti, profonde le ferite alla libertà e alla satira. L’attentato Erano le 11:30 del 7 gennaio di dieci anni fa quando un commando assaltò la sede del giornale satirico Charlie Hebdo. Persero la vita 12 persone della redazione, tra le quali il direttore Stéphane Charbonnier, diversi collaboratori storici e due poliziotti. (Avanti Online)

Ne parlano anche altre testate

Cerimonia a Parigi a 10 anni dall'attacco a Charlie Hebdo Parigi, 7 gen. A Parigi, commemorazione per i 10 anni dall'attacco al giornale satirico Charlie Hebdo che sconvolse la Francia. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Dodici persone, tra cui 8 della redazione, furono uccise nel raid contro il settimanale condotta dai fratelli Cherif e Said Kouachi, francesi di origine algerina e membri di al-Qaeda. "Non hanno ucciso Charlie Hebdo" e "noi vogliamo che duri 1.000 anni", ha detto con orgoglio il caporedattore Gerard Biard. (Tiscali Notizie)

Se abbiamo voglia di ridere, significa che abbiamo voglia di vivere. «La satira possiede una virtù che ci ha aiutato ad attraversare questi anni tragici: l'ottimismo. (Corriere del Ticino)

Dieci anni dopo. Non eravamo e non siamo tutti Charlie Hebdo

Due di questi edifici sono praticamente gemelli: il civico 6 e il 10. Quel 7 gennaio del 2015, è un mercoledì, arrivano in rue Appert due tizi, trent’anni a testa, franco-algerini: sono i fratelli Saïd e Chérif Kouachi. (Il Fatto Quotidiano)

“Non hanno ucciso Charlie Hebdo”. A dieci anni dalla strage nella redazione del giornale satirico parigino, il 7 gennaio, sarà in edicola un’edizione speciale della rivista di 32 pagine. (Il Fatto Quotidiano)

Il primo è un mite scrittore algerino, detenuto da più di due mesi nelle carceri del suo paese che rischia l’ergastolo per un’intervista. Il secondo è il nuo… (L'HuffPost)