Papa Francesco apre la Porta Santa nella prigione di Rebibbia

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Nel giorno della Vigilia di Natale, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della basilica di San Pietro a Roma, dando inizio al Giubileo 2025 dedicato al tema della speranza. Tuttavia, il Pontefice ha voluto che la seconda Porta Santa fosse aperta in un luogo simbolico: il carcere romano di Rebibbia Nuovo Complesso. Qui, davanti alla porta in bronzo sul lato destro della chiesa del Padre Nostro, Francesco, seduto con i paramenti rossi, ha invitato tutti, dentro e fuori dal carcere, a spalancare le porte del cuore e a comprendere che la speranza non delude.

Il Santo Padre, arrivato in sedia a rotelle, ha recitato una preghiera prima di compiere il gesto simbolico: "Pellegrini nel mondo e testimoni di pace, entriamo nel tempo della misericordia e del perdono, perché a ogni uomo e a ogni donna sia dischiusa la via della speranza che non delude". Padre Lucio, cappellano a Rebibbia, ha sottolineato l'importanza di questo evento, affermando che il Giubileo non deve durare un solo giorno, ma deve diventare un'occasione di cambiamento per i detenuti e per l'intera società. "Il carcere non deve essere considerato uno scarto, ma un luogo di riscatto", ha detto, aggiungendo che è necessario un cambio di mentalità che riguardi tutti: "L'uomo non è il suo errore".

Papa Francesco, in buona forma fisica, è riuscito a fare diversi passi in autonomia, sufficienti per oltrepassare il portone di bronzo della cappella del penitenziario, con alle pareti le immagini di Padre Pio, Madre Teresa, San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II. Rivolgendosi ai detenuti, il Pontefice ha esortato a coltivare sempre la speranza, ribadendo il legame stretto tra il Giubileo e il mondo penitenziario, immaginando gesti di clemenza verso i detenuti, come avveniva anche in antichità.

L'apertura della Porta Santa nel carcere di Rebibbia rappresenta un gesto di grande significato, volto a sottolineare l'importanza della speranza e del perdono, non solo per i detenuti, ma per l'intera società.