“Larimar uccisa perché brillava troppo”. L’appello della madre a Mattarella
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– “Vogliamo che il presidente della Repubblica si metta una mano sul cuore e guardi il caso di mia figlia”. La madre di Larimar Annaloro, trovata morta impiccata a Piazza Armerina si rivolge direttamente al Capo dello Stato. Non crede alla ricostruzione del suicidio. Impossibile, dice. “Era in ginocchio tutta legata, ma una bambina come fa a legarsi fino ai piedi? C'era un doppio nodo al collo, la corda era passata due volte. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
La notizia riportata su altri giornali
«Mia figlia non si è uccisa, l'hanno ammazzata», dice in lacrime la madre della 15enne di Piazza Armeria (Enna) trovata impiccata a un albero del giardino di casa, martedì. (leggo.it)
Piange e si dispera, Johary Annaloro, mamma di Larimar, la quindicenne di Piazza Armerina trovata morta martedì nel giardino di casa, poco fuori dal centro della cittadina in provincia di Enna. «Mia figlia voleva fare la neurochirurga, era una pallavolista, aveva tanti progetti…». (Necrologie)
Dopo il nullaosta alla sepoltura, la mossa a sorpresa dei magistrati. Sulla vicenda ora indaga la Procura dei minori, rinviati i funerali (Open)
Le hanno tolto la vita perché brillava troppo e noi come famiglia abbiamo paura per le nostre vite». Secondo gli inquirenti, che indagano per istigazione al suicidio, la ragazzina si sarebbe tolta la vita. (Giornale di Sicilia)
Definito subito un suicidio, qualcosa però ai familiari non torna. Mia sorella non si è tolta la vita, troppe incongruenze, troppe incoerenze", dice ai microfoni di Ore 14, la trasmissione condotta da Milo Infante su Rai 2, la sorella di Larimar Annaloro. (Liberoquotidiano.it)
È a una svolta l’indagine sul suicidio della quindicenne di Piazza Armerina, nell’ennese, trovata impiccata con una corda a un albero nel giardino della sua casa, martedì scorso. La procura di Enna, che aveva aperto un’inchiesta per istigazione al suicidio, ha trasmesso il fascicolo alla procura dei minori, segno che nella vicenda sarebbero coinvolti giovanissimi. (Corriere della Sera)