Conte e Schlein, divisioni sulle armi (e su von der Leyen). Sul M5S pesa anche l'ombra di Grillo
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Il presidente del Ms5 si trova tra due fuochi: da un lato gli scontri con la segretaria del Pd, dall'altro l'ombra di Grillo che pesa, e non poco, sul movimento. Conte imputa alla segretaria del Pd di aver appoggiato Fdi in Europa la commissione Von der Leyen bis con Fitto come vicepresidente: un errore, secondo il presidente pentastellato, poiché il programma di Von der Leyen ha un asse politico spostato a destra e, sin dall'inizio del conflitto tra Ucraina e Russia, il movimento è senza dubbio contrario al riarmo. (ilmessaggero.it)
Su altre fonti
Fratelli d’Italia vota compatto come nessuno a favore della nuova Commissione europea a guida Ursula von der Leyen, che però ha ribadito gli obiettivi dell’agenda green verde-rossa al 100 per cento, nonostante i Verdi si siano spaccati in tre e solo un terzo circa ha votato a suo favore, non gli italiani tra l’altro. (L'Opinione)
Il grosso del gruppo parlamentare a Strasburgo ha votato sì al bis di Ursula von der Leyen, dopo settimane agitate e tra molti mal di pancia: solo due defezioni, ampiamente previste, dei soliti Marco Tarquinio e Cecilia Strada. (il Giornale)
La guerra intestina prosegue però anche in Italia, con Conte - alle prese con la scalata al M5S - che (Secolo d'Italia)
«Questa Commissione non è certamente progressista né tantomeno nostra e il maldestro tentativo del Ppe e del suo Presidente Manfred Weber di teorizzare l’allargamento della maggioranza in Europa ai conservatori di destra si è rivelato un buco nell’acqua, ottenendo addirittura meno voti. (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La seconda Commissione presieduta da Ursula von der Leyen è stata approvata dal plenum del Parlamento europeo con appena 10 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta degli aventi diritto, che è di 360 eurodeputati su 720. (LA NOTIZIA)
La Commissione Von der Leyen “non è certamente progressista né tantomeno nostra e il maldestro tentativo del Ppe e del suo presidente Manfred Weber di teorizzare l’allargamento della maggioranza in Europa ai conservatori di destra si è rivelato un buco nell’acqua, ottenendo addirittura meno voti”. (Agenda Politica)