Anora, l'anti Pretty Woman di Sean Baker

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Il sorprendente "Anora", diretto dall'americano Sean Baker, si presenta come una vera e propria anti-favola romantica, capace di rovesciare i canoni del genere e di offrire una visione cruda e realistica delle relazioni umane. Vincitore della Palma d'Oro all'ultimo Festival di Cannes, il film racconta la storia di una spogliarellista, interpretata da una straordinaria Mikey Madison, e del figlio di un oligarca russo, in una relazione piena di amplessi ed eccessi.

Baker, già noto per aver esplorato l'America più marginale nei suoi precedenti lavori ("Tangerine", "The Florida Project", "The Red Rocket"), con "Anora" si confronta con il genere della commedia romantica, chiedendosi se le favole possano ancora esistere al di fuori della macchina dei sogni hollywoodiana. Il film, che spoglia l'American Dream e lo mette a nudo, è stato accolto con entusiasmo dalla critica, nonostante le polemiche sollevate da alcuni detrattori che lo hanno definito "furbetto" e "insignificante".

La trama, che si sviluppa tra reale lisergico e surreale dark, vede la protagonista, una spogliarellista, coinvolta in una relazione con il figlio di un oligarca russo. La loro storia, fatta di sesso e lotta di classe, rappresenta una critica feroce alla società contemporanea e ai suoi valori. Baker, con il suo stile unico e provocatorio, riesce a creare un'opera che, pur rifacendosi a "Pretty Woman", ne rovescia completamente i presupposti, offrendo una visione disincantata e realistica delle relazioni umane.

"Anora" è un film (im)perfetto e spassoso, che riesce a divertire e a far riflettere allo stesso tempo. La performance di Mikey Madison è straordinaria, capace di trasmettere tutta la complessità e la fragilità del suo personaggio.