Se io non voglio, tu non puoi. La campagna antiviolenza che smonta i cliché

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QUOTIDIANO NAZIONALE INTERNO

– "Se io non voglio tu non puoi”. E’ lo slogan della nuova campagna contro la violenza di genere di ‘Una, nessuna, centomila’, che impiega tanti volti, maschili e femminili, dello spettacolo. Da Giorgia ad Andrea Delogu, da Fiorella Mannoia a Paola Cortellesi, da Luisa Ranieri a Vittoria Puccini. Ci sono Manuel Agnelli, Amadeus, Piero Pelù, Achille Lauro e tanti altri. Alcuni volti della campagna antiviolenza di 'Una, nessuna, centomila'Missing Credit Perché alla frase della donna ‘Se io non voglio, tu non puoi’ corrisponde un ‘Se tu non vuoi, io non posso’ dell’uomo. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ne parlano anche altri media

, Roma è stata teatro di una potente manifestazione contro la violenza di genere, alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, prevista per il 25 novembre. (leggo.it)

Non appena l'ex premier ha iniziato a parlare dal palco per... (La Stampa)

Dal capo della segreteria politica di Fratelli d'Italia Arianna Meloni alla leader del Pd Elly Schlein, fino al presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte: esponenti di diversi partiti hanno aderito a #NessunaScusa, la campagna lanciata dalla deputata Mara Carfagna in vista del 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. (Sky Tg24 )

Un gesto silenzioso, un grido potentissimo: il "Signal for Help" per combattere la violenza

Si tratta di dire basta a quella cultura del possesso che nega alle donne spazi di indipendenza, di autonomia, di libertà e che ancora oggi uccide una donna ogni tre giorni. Non è né di destra né di sinistra, ci riguarda tutti. (Corriere TV)

La campagna vuol essere una sorta di invito a riflettere sul concetto di consenso, definito “Un diritto fondamentale e inviolabile” da Giulia Minoli, Presidente della Fondazione Una Nessuna Centomila. (QC QuotidianoCanavese)

In un mondo spesso rumoroso e frenetico, a volte il grido più disperato è quello che non viene pronunciato. Pollice della mano piegato, quattro dita in alto e poi chiuse a pugno per 'raccontare' una difficoltà. (Leccenews24)