Processo telematico, la app fa flop. A Roma e Milano sistema sospeso: si torna alla carta
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Partenza falsa per la app del ministero della giustizia che consente il cosiddetto «processo telematico», vale a dire il sistema che dovrebbe consentire il passaggio da cartaceo a digitale di una serie di adempimenti processuali in campo penale. Ieri i tribunali di Roma, Milano e Torino hanno sospeso l'uso della app, obbligando dunque a fare ritorno ai sistemi tradizionali di deposito dei documenti. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altre testate
Nonostante gli allarmi lanciati dal Csm, dall’Associazione nazionale magistrati e anche dai penalisti, il governo è andato avanti a tappe forzate e la riforma, approvata con un decreto del 27 dicembre, è entrata in vigore dal primo gennaio. (la Repubblica)
Sono il frutto di un lavoro informale dei magistrati del Palazzo di Giustizia di Napoli che da giorni, come i loro colleghi nel resto del Paese, si stanno confrontando per affrontare … (Il Fatto Quotidiano)
Anche il Tribunale di Catanzaro, come molti altri in Italia, ha sospeso l’uso dell’app Giustizia. Così è stato disposto dal presidente vicario del Tribunale di Catanzaro, Francesca Garofalo, che si sta occupando del problema. (LaC news24)
Dopo Milano, anche il tribunale di Roma, con una circolare a firma del presidente del facente funzioni Lorenzo Pontecorvo, ha disposto la sospensione temporanea del programma APP del ministero della Giustizia (Applicativo utilizzato nei tribunali e nelle procure per le archiviazioni dei procedimenti penali) ripristinando di fatto il vecchio sistema “cartaceo”, poiché l’applicativo, secondo i magistrati si è rivelato totalmente inidoneo “a gestire informaticamente e telematicamente le attività processuali penali”. (NT+ Diritto)
Anche la Procura di Roma ha sospeso l'App sul processo penale telematico dopo la decisione presa anche dal Tribunale che ha "evidenziato numerosi malfunzionamenti" dell'applicazione. Come si legge nel decreto, il motivo risiede nelle criticità dell'applicativo App, la piattaforma ministeriale, che rischia di rallentare l'ordinaria attività processuale. (Tiscali Notizie)
Dopo… Gli uffici sono paralizzati, in aula d’udienza? Non funziona nulla». (La Stampa)