La strage del Rapido 904, il ricordo di Mattarella
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La strage del Rapido 904, il ricordo di Mattarella Sergio Mattarella ricorda la strage di Natale del 1984, l’attentato dinamitardo “di impronta terroristico-mafiosa”, che si consumò nella galleria dell’Appennino il 23 dicembre di 40 anni fa sul treno 904: 16 vittime e 267 feriti. Un “attacco eversivo” a cui il popolo italiano seppe rispondere “unito”, afferma il capo dello Stato, sottolineando come “le istituzioni seppero respingere il ricatto e difendere la democrazia grazie alla reazione civile e all’amore per la libertà degli italiani”. (Metropolisweb)
Ne parlano anche altre testate
Qui alla stazione ferroviaria di San Benedetto Val di Sambro ricorre oggi il quarantesimo anniversario dell'attentato al treno Rapido 904 della tratta Napoli -... (Virgilio)
Nel giugno si erano infatti svolte le elezioni europee e il Partito comunista, anche sull’onda della emozione per la improvvisa morte di Enrico Berlinguer, raccolse tanti consensi, superando per la prima volta quelli della Democrazia cristiana. (Il Fatto Quotidiano)
"Oggi, in una Europa dove ritornano degli spettri che sono spettri del passato … "C'è ancora un impegno di verità perché in fondo, benché sia stata identificata la matrice di questo attentato fascista, alla fine tutti i retroscena di quello che è successo non sono stati ancora scoperti". (La Repubblica)
Sono le parole di uno dei sopravvissuti alla strage del Rapido 904, “la strage di Natale”, che il 23 dicembre 1984 provocò 15 vittime (che diventarono 16 l’anno dopo con la morte di Gioacchino Taglialatela) e 267 feriti, quando alle 19:08 una bomba piazzata nel quart’ultimo vagone di seconda classe del treno partito da Napoli alle 12:55, lo fece saltare in aria mentre si trovava all’interno della Galleria dell’Appennino, tra le stazioni di Vernio e San Benedetto Val di Sambro, vicino a dove anni prima, nel 1974, avvenne un’altra strage ferroviaria, quella dell’Italicus, che le indagini portate avanti in questi quarant’anni, hanno più volte accomunato. (Collettiva.it)
Ricordare è doloroso, ma necessario. Per provare a chiudere le ferite, ma anche per non lasciare che l’oblio sbiadisca il bisogno di verità e giustizia. Da 40 anni San Benedetto Val di Sambro, piccolo centro adagiato sui dolci pendii dell’Appennino bolognese, commemora la strage del Rapido 904. (Avvenire)
- "Il primo, intenso pensiero è rivolto ai familiari e a tutti coloro che da allora hanno portato il peso del dolore più intimo e incancellabile. "Questo è il testimone da consegnare alle generazioni più giovani" Roma, 23 dic. (Tiscali Notizie)