Dieci anni dopo, "Charlie Hebdo" ricorda il sanguinoso attentato

Dieci anni dopo, Charlie Hebdo ricorda il sanguinoso attentato
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
la VOCE del TRENTINO ESTERI

Condividi questo articolo Pubblicità A dieci anni dall’attentato jihadista che il 7 gennaio 2015 colpì la redazione di Charlie Hebdo a Parigi, il giornale satirico francese si prepara a commemorare l’anniversario con un numero speciale, riaffermando la propria identità attraverso la frase: “La voglia di ridere non scomparirà mai!”. L’edizione commemorativa, che sarà disponibile nelle edicole francesi, affronta il tema “Ridere di Dio”, esplorato attraverso circa quaranta vignette e caricature selezionate tra centinaia di proposte arrivate da un concorso internazionale. (la VOCE del TRENTINO)

La notizia riportata su altri media

"Non hanno ucciso Charlie Hebdo", è il messaggio lanciato dal settimanale nell’edizione speciale di 32 pagine, in edicola per due settimane a partire da martedì 7 gennaio. Dieci anni fa, il 7 gennaio 2015, l’attacco alla sede parigina del settimanale satirico Charlie Hebdo, noto per aver pubblicato vignette satiriche sull’Islam e sul profeta Maometto, sconvolse il mondo. (Servizio Informazione Religiosa)

Dodici persone, tra cui otto della redazione del settimanale satirico, furono uccise nell'attacco del 7 gennaio 2015 dai fratelli Kouachi, francesi di origine algerina che avevano giurato fedeltà ad al-Qaida. (la Repubblica)

Con un numero speciale il settimanale satirico ricorda la strage qaidista del 7 gennaio 2015 (Primaonline)

Quel ‘Je suis Charlie’ subito dimenticato. Parlarne dieci anni dopo racconta una sconfitta

Quel giorno, esattamente 10 anni fa, la disegnatrice Corinne Rey viene costretta ad aprire le porte della redazione da alcuni membri della branca yemenita di Al-Qaeda che causeranno decine di vittime dentro e fuori quelle mura. (RSI)

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha scritto sui social network che: “Gli uomini e le donne di Charlie Hebdo sono stati uccisi per ciò che rappresentavano. (RSI)

In un vecchio saggio (ma poi mica tanto: è del 2018) di Luciano Canfora, La scopa di don Abbondio (Editori Laterza), il sottotitolo “il moto violento della storia” si adatta perfettamente alla data del 7 gennaio, ricorrenza di uno degli eventi più drammatici delle nostre cronache, quella del massacro di Charlie Hebdo, giusto dieci anni fa, il fatidico 2015, il momento in cui noi tutti percepimmo come certe forze politiche oscurantiste presero il sopravvento in Francia, ma anche in larga parte d’Europa e del mondo, gettandoci in un cupo fatalismo (che in certi Paesi, come l’Italia, si è tradotto nell’assenteismo elettorale). (Il Fatto Quotidiano)