Sciopero nazionale del settore automotive, sindacati in allerta

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ECONOMIA

Il 25 ottobre è stato proclamato uno sciopero nazionale di otto ore per gli addetti della filiera automotive, un settore che in Italia conta circa 45.000 lavoratori, di cui l'85% è regolato dal contratto collettivo nazionale di lavoro Gomma Plastica Industria e il restante 15% dai contratti Smi, Pelli e Cuoio, Vetro, Chimica, Gomma Plastica Confapi. Le sigle sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno deciso di mobilitarsi per richiamare l'attenzione sulle condizioni lavorative e contrattuali di questi lavoratori, spesso trascurati nel dibattito pubblico.

Carlos Tavares, CEO di Stellantis, incontrerà i sindacati a Roma l'11 ottobre, prima di presentarsi all'audizione della commissione attività produttive della Camera. Questo incontro, previsto presso la sede Stellantis&You in viale Manzoni, potrebbe portare a comunicazioni significative, soprattutto riguardo all'attuale situazione di Mirafiori, attualmente inattiva. I segretari generali di Fismic Confsal, Uglm e Aqcfr, l'associazione dei Quadri Fiat, hanno dichiarato che parteciperanno all'incontro per discutere le condizioni occupazionali dei lavoratori di Stellantis e dell'intero settore automotive.

In preparazione allo sciopero nazionale unitario del settore auto e componentistica, con manifestazione a Roma il prossimo 18 ottobre, il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, sarà presente al volantinaggio della Fiom che si terrà dalle 7:30 alle 8:30 venerdì 11 ottobre davanti ai cancelli della Dumarey a Luciana. Questo evento, parte di una serie di iniziative volte a sensibilizzare l'opinione pubblica e le istituzioni sulle problematiche del settore, rappresenta un momento cruciale per i lavoratori, che chiedono maggiore attenzione e interventi concreti per migliorare le loro condizioni di lavoro.

Tavares ha contattato le parti sociali per definire un incontro anche informale, vista la possibilità di un confronto diretto. Tuttavia, le segreterie nazionali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil hanno chiesto a Tavares di rinviare l'incontro che il CEO aveva fissato proprio per dopodomani.