Putin rivede la politica nucleare russa
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La Russia, in un contesto di crescente tensione internazionale, ha annunciato una significativa modifica alla sua dottrina nucleare, dichiarando che non esclude l'uso di armi atomiche in risposta a eventuali attacchi massicci con missili a lungo raggio di fabbricazione occidentale. Questo annuncio, che era nell'aria da mesi, è stato formalizzato ieri, in un momento che appare tutt'altro che casuale, considerando che coincide con il millesimo giorno di conflitto in Ucraina e con il recente lancio dei primi sei missili Atacms statunitensi contro la regione russa di Brjansk da parte di Kiev.
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha sottolineato l'importanza del tempismo di questa decisione, evidenziando come la nuova dottrina fosse pronta da tempo, ma la firma del presidente Vladimir Putin sia arrivata solo ora, in un momento di particolare escalation. La Russia, infatti, ha intensificato le sue operazioni militari, con attacchi di droni e missili sulle città di Odessa e Sumy, e il dispiegamento di circa 11.000 soldati, missili e artiglieria pesante nordcoreani nella regione russa di Kursk. Questo rappresenta la prima volta in cui soldati dall'Asia-Pacifico combattono su suolo europeo dalla Seconda Guerra Mondiale.
La nuova dottrina nucleare russa prevede la possibilità di rispondere con armi nucleari anche in caso di attacchi convenzionali, un cambiamento che segna un passaggio dalla deterrenza al ricatto nucleare. Questo sviluppo arriva in un momento in cui il presidente Putin ha aperto alla possibilità di dialogo con l'ex presidente statunitense Donald Trump, affermando che la pace è possibile se quest'ultimo sarà disposto ad ascoltare. Nel frattempo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in videocollegamento con il Parlamento europeo, ha ribadito l'importanza dell'unità europea di fronte alla minaccia russa, ricevendo il sostegno dei 27 Stati membri dell'Unione Europea, che hanno promesso di sostenere Kiev finché necessario.
In questo contesto di crescente tensione e incertezza, la modifica della dottrina nucleare russa rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione per la comunità internazionale, che osserva con apprensione l'evolversi della situazione.