Israele in subbuglio: Netanyahu licenzia Gallant
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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha destituito il ministro della Difesa Yoav Gallant, una mossa che ha scatenato un'ondata di proteste in tutto il Paese. La decisione, annunciata nella notte elettorale negli Stati Uniti, sembra essere stata calcolata per attirare meno attenzione globale, mentre gli occhi del mondo erano puntati sugli sviluppi oltreoceano. Gallant, figura di spicco ma meno allineata all'ultradestra del Likud, era da tempo in disaccordo con Netanyahu su diverse questioni strategiche e di sicurezza.
La sostituzione di Gallant con Israel Katz, già ministro degli Esteri, ha suscitato reazioni immediate. Katz, noto per le sue posizioni dure, dovrà ora ottenere l'approvazione dell'esecutivo e del Parlamento per assumere ufficialmente l'incarico. Nel frattempo, Gideon Sa’ar, leader del partito di opposizione Nuova Speranza, è stato nominato nuovo ministro degli Esteri, un ruolo che richiederà anch'esso l'approvazione parlamentare.
L'Alta Corte di Giustizia israeliana ha ordinato a Netanyahu di rispondere entro domani a mezzogiorno riguardo al licenziamento di Gallant, in seguito a una petizione presentata dal Movimento per la Qualità del Governo. La petizione definisce la decisione del primo ministro una "scommessa pericolosa per la sicurezza del Paese", sottolineando i rischi associati a un cambiamento così drastico in un momento di tensioni crescenti.
Le strade di Tel Aviv e Gerusalemme sono state teatro di manifestazioni, con centinaia di persone che hanno espresso il loro dissenso contro la decisione di Netanyahu. Le forze di sicurezza israeliane hanno risposto con fermezza, arrestando almeno 40 manifestanti.