Asti e quell'applauso infinito per salutare Massimo Cotto [foto gallery]

Asti e quell'applauso infinito per salutare Massimo Cotto [foto gallery]
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E’ la più alta espressione di amore per la musica e per chi di quel mondo vive: l’applauso. Non è un caso, dunque, che l’ultimo saluto pubblico che la città ha voluto tributare a Massimo Cotto sia stato un lungo, interminabile, fragoroso applauso. Risuonato fra le mura della parrocchia Don Bosco, gremita all’inverosimile nonostante la temperatura impossibile, dove si è tenuto il funerale terminato poco fa. (La Nuova Provincia - Asti)

Se ne è parlato anche su altri media

Il giornalista, speaker e conduttore radiofonico, uno dei pilastri di Virgin Radio, aveva 62 anni ed è stroncato da un malore a 62 anni. (La Repubblica)

Sui giornali, nel web, dappertutto, in questi giorni molti lo hanno descritto raccontando il talento,, la passione, l’autorevolezza e l’unicità del mio amico. Fra i tanti e commoventi contributi che sono arrivati nel ricordo di Massimo Cotto, quello di Gianluigi Porro, a lungo dirigente del settore Manifestazioni e Cultura del Comune di Asti e oggi presidente della Fondazione Piemonte dal Vivo. (La Nuova Provincia - Asti)

I familiari e gli amici del critico e speaker radiofonico hanno diffuso in queste ore dei messaggi rivolti a quanti vogliano dimostrare la propria partecipazione al lutto, sia prendendo parte in prima persone alle esequie, sia manifestando vicinanza con gesti concreti. (Rockol)

La stella della radio cresciuta in oratorio: “Che in cielo ti aspetti un rock senza fine”

All’età di 62 anni Massimo Cotto, giornalista nonché autore e scrittore ha lasciato per sempre questa terra . E’ stato questo un lutto molto grave che ha interessato il mondo del rock internazionale e italiano. (Spetteguless)

La canzone di Springsteen ha segnato la vita di un giovanissimo Massimo Cotto che con le sue scarpe e le sue magliette, ha attraversato il mondo per intervistare i più grandi e diventando lui stesso il più grande di tutti nelle interviste e nella conoscenza musicale. (LaVoceDiAsti.it)

Per fare finta che essa sia rimasta fuori, sospesa sui tavoli neri all’ingresso, dove tutti si soffermano pazienti e mesti a firmare i libretti del ricordo. A volte basta indossare una maglietta dei Rolling Stones, ascoltare un giro di do con la chitarra elettrica o dire «cazzone» in una chiesa gremita per esorcizzare la morte. (La Stampa)