La dottrina Dem: prima il partito e solo poi il Paese

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Nel 2019 Raffaele Fitto diede il via libera dei conservatori di Ecr alla candidatura di Paolo Gentiloni a Commissario per l’Economia. Cinque anni dopo il Partito democratico ha un improvviso vuoto di memoria e fa sapere che la nomina di Fitto alla Commissione e l’attribuzione della vicepresidenza può diventare un «problema» per la maggioranza che sostiene Ursula von der Leyen. Giulio Andreotti diceva che «la gratitudine è il sentimento del giorno prima», ma qui sembra essere svanita anche la correttezza istituzionale, cosa che i vecchi comunisti avevano conservato anche dopo la caduta del muro di Berlino (Liberoquotidiano.it)

Su altri media

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato ieri che la presentazione della nuova compagine non avverrà oggi, come previsto, ma la settimana prossima. Si sta confermando complicata la formazione del nuovo collegio dei commissari, un tradizionale esercizio di equilibrismo politico. (Il Sole 24 ORE)

Andiamo con ordine. La nuova Commissione europea doveva essere presentata ieri da Ursula von der Leyen, confermata nel ruolo di presidente da una maggioranza che da quasi sei anni porta il suo nome ed è parecchio eterogenea: popolari, socialisti, liberali e qualche “indipendente” per raggiungere il numero minimo. (Contropiano)

E nella giornata in cui avrebbe dovuto alzare il velo sulla composizione del suo collegio-bis e sui portafogli dei commissari in pectore - rinviato al 17 settembre, complice la mancata formalizzazione della nuova candidatura slovena -, la presidente della Commissione ha dovuto, invece, rimettere mano agli equilibri. (ilmessaggero.it)

IL VIDEO. Ue, Calenda: appoggiamo Fitto, serve rappresentante di peso e valore

E lo fa al... Come avevamo annunciato, e temuto, il Pd si schiera contro l’Italia. (La Verità)

Non c'è dubbio sul fatto che aver negato ad Ursula von der Leyen i voti di Fratelli d'Italia per l'elezione a presidente della Commissione europea abbia offuscato l'immagine di Giorgia Meloni e indebolito la capacità negoziale dell'Italia. (Italia Oggi)

Così Carlo Calenda, leader di Azione, parlando con i giornalisti davanti a Montecitorio. Ma che il governo italiano in questo momento non ci piaccia non vuol dire che noi non dobbiamo avere un rappresentante nella Commissione europea di peso e di valore, quindi per quanto ci riguarda l'appoggio c'è". (il Dolomiti)