"Noi mercenari dei servizi". La banda spiona di Gallo
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«Una storia di onore e impiego verso le istituzioni». Così Carmine Gallo, indagato numero Uno dell'inchiesta sulla centrale milanese di hackeraggi e intercettazioni abusive, definisce il suo ruolo, prima come poliziotto e poi come capo di Equalize, l'azienda investita dall'inchiesta. Oggi, a sei giorni dall'arresto, Gallo - che si trova ai domiciliari con braccialetto elettronico, e che la Procura vorrebbe mandare in carcere - dovrebbe essere interrogato per la prima volta, ma potrebbe scegliere di non rispondere fino a quando i pm non avranno fatto una «discovery» totale dell'immenso materiale accumulato nei due anni di inchiesta. (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
I soldi da Eni, Erg, Barilla, Mediolanum, Heineken. E un milione di euro da una società romana di edilizia. L'incontro con gli 007 israeliani e la bonifica di Trigoria per l'A.S. Roma. Oltre al falso testamento per gli eredi Bburago (Open)
Tra i colossi che spiavano i propri dipendenti ci sarebbe anche Heineken. La società non è indagata; lo è invece la sua manager Teresa Ferro, 46 anni, originaria di Catanzaro. Le indagini su una dirigente del gruppo olandese originaria di Catanzaro. (LaC news24)
È arrivato al settimo piano del Palazzo di Giustizia Carmine Gallo, 61 anni, chiamato "il dottore", per i pm uno dei capi della banda degli hacker. A partire dalle 9.30 il gip Fabrizio Filice ha interrogato i quattro componenti del gruppo finiti ai domiciliari e i due appartenenti alle forse di polizia sospesi dal servizio. (La Repubblica)
Caso dossieraggio, spiato anche Jacobs. “Rapporti con israeliani” C’era una cintura istituzionale ad assicurare protezione alla banda di cyber-spie individuata dall’inchiesta della procura di Milano. Lo dicono gli inquirenti. (TV2000)
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Brunella Bolloli 31 ottobre 2024 (Liberoquotidiano.it)