Meno tasse per tutti: una falsa speranza?

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ECONOMIA

La premier Meloni, il ministro dell’Economia Giorgetti e il suo sottosegretario Leo, per non parlare dei parlamentari e dirigenti di FdI incaricati di diffondere la verità ufficiale, continuano a ripetere che la manovra di quest’anno taglia le tasse a lavoratori e lavoratrici, sostenendo che loro si occupano di chi lavora mentre altri – leggi il sindacato – no. Tuttavia, l'effetto Irpef 2025 rivela una realtà ben diversa: i redditi più bassi ne escono beffati. Il governo ha deciso di riaprire i termini per il concordato preventivo biennale, offrendo alle partite Iva un’ulteriore opportunità per mettersi in regola con il fisco fino al 12 dicembre. La prima scadenza del 31 ottobre ha già fruttato allo Stato circa 1,3 miliardi di euro, grazie all'adesione di 500mila contribuenti. Ora l’esecutivo punta a raccogliere risorse aggiuntive per destinarle in particolare a una misura: il taglio dell’Irpef per i redditi medi.

Dal 1° gennaio 2025, infatti, è in arrivo un nuovo bonus inaspettato di 260 euro, ma solo per i redditi superiori ai 50.000 euro. La legge di Bilancio, a causa di una vistosa lacuna normativa, potrebbe regalare ai contribuenti con redditi oltre i 50.000 euro un bonus di 260 euro, si tratta di una detrazione fiscale aggiuntiva. Tra le novità contenute nella Legge di Bilancio 2025, c’è dunque una sorpresa fiscale per i contribuenti con redditi superiori ai 50.000 euro. Attraverso un’omissione nell’attuale testo della manovra, questa categoria di contribuenti potrebbe beneficiare di un “bonus” di 260 euro, legato a una mancata proroga di alcune detrazioni.

Aliquota Irpef al 34 o 33% e cuneo fiscale, cosa cambia in busta paga: «Fino a 627 euro l'anno». Mentre entra nel vivo il dibattito (in Parlamento e fuori) sulla legge di Bilancio, il nodo per l'eventuale taglio dell'Irpef - su cui il vicepremier Antonio Tajani insiste per avvantaggiare il ceto medio - è legato al Concordato preventivo biennale, dal quale il governo spera di ottenere nuove risorse da aggiungere agli 1,3 miliardi di euro arrivati con la prima tranche. L'intenzione è quella di abbassare l'Irpef dal 35 al 33% per la fascia di reddito fino a 50mila euro.