Nave russa alla deriva nel Mediterraneo
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La nave russa Ursa Major, parte di un convoglio di imbarcazioni russe partite dal Mar Baltico e dirette verso il porto di Tartus in Siria, sembra essere alla deriva nel Mar Mediterraneo di fronte alle coste spagnole. La missione, secondo analisti esperti di movimenti marittimi, consisteva nel caricare equipaggiamento militare da riportare in Russia dopo il ritiro dalla regione, deciso in seguito alla caduta di Assad. La Spagna ha inviato tre unità militari in soccorso della nave.
L'evacuazione russa dalle basi siriane è iniziata, ma il passaggio obbligato per tornare in patria è il Mar Mediterraneo. Quattro navi speciali sono dirette verso il porto di Tartus, a Latakia, con l'obiettivo di trasportare blindati, camion e cannoni in Russia attraverso l'Atlantico, poiché il Bosforo è vietato al naviglio militare. I primi segnali di questo movimento erano apparsi circa tre settimane fa, quando il regime di Assad ha iniziato a vacillare e qualcosa ha cominciato a muoversi nelle basi siriane di Mosca.
Nel frattempo, i movimenti russi in Libia hanno riportato il Paese al centro delle attenzioni della NATO e, soprattutto, dell'Italia. Non è casuale, quindi, la visita del capo di Stato Maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano, volato sull'altra sponda del Mediterraneo per incontri istituzionali e per salutare i militari italiani della missione bilaterale Miasit, a supporto del Governo di accordo nazionale libico. La Russia, rafforzandosi nel fianco sud della NATO, sta trasferendo armi dalla Siria alla Libia, aumentando così la tensione nella regione.
La situazione della nave Ursa Major, ferma nel Mediterraneo, rappresenta un ulteriore elemento di incertezza in un contesto già complesso e delicato.